Sifilide, aumento shock dei casi: “Colpa delle chat”

Un’indagine della Abertawe Bro Morgannwg University (ABMU) ha riportato come in Galles, negli ultimi 4 mesi, si sia verificato un importante aumento delle diagnosi di sifilide. Sembra infatti che, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il numero dei contagiati sia cresciuto di ben 5 volte.

Secondo il report, da aprile a settembre del 2018 ci sono stati 56 casi confermati di infezione nel Sud del paese britannico, con 16 diagnosi solo nelle ultime due settimane. Nello stesso periodo del 2017, invece, i casi erano stati ’solo’ 11.

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Da dove arriva questo vertiginoso picco di infezioni? I medici hanno ben pochi dubbi: una delle cause sarebbe il crescente fenomeno dell’utilizzo di chat per appuntamenti, come Tinder e simili.

Queste le parole del personale sanitario, riportate dall’ANSA: “Abbiamo scoperto che alcuni pazienti diagnosticati trovano molto più difficile contattare i partner sessuali precedenti in quanto li hanno incontrati attraverso un’app di incontri. E in alcuni casi, potrebbero aver cancellato il loro profilo. Di conseguenza,

molte persone potrebbero non sapere di avere l’infezione.

Per questo motivo, il Consiglio Sanitario locale sta esortando le persone che hanno avuto rapporti sessuali non protetti negli ultimi mesi a contattare la clinica di salute sessuale.

L’Oms ricorda come i preservativi, se utilizzati correttamente, rappresentino un efficace metodo di protezione contro le patologie a trasmissione sessuale come la suddetta. Non sarà, perciò, che nel Galles si dovrebbe investire un po’ di più nella prevenzione e nell’educazione sanitaria dei giovani, invece di demonizzare le piattaforme sul web che gli permettono di incontrarsi?

Comunque… Anche qui nel bel paese c’è poco da stare allegri:  

come segnalato lo scorso ottobre dall’Associazione Dermatologi Ospedalieri (Adoi), in Italia negli ultimi 17 anni si è registrato il 400% in più di casi di sifilide. E anche dalle nostre parti la crescente popolarità di siti per incontri, associata a una scarsa educazione sanitaria dei nostri ragazzi, potrebbe avere un peso non indifferente.

Alessio Biondino

Redazione Nurse Times

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