Salerno, la Cisl Fp denuncia una grave carenza di infermieri e oss in tutta la provincia

Con l’estate alle porte, la situazione è davvero preoccupante. Chiesto un incontro immediato ai direttori generali dell’Asl e dell’ospedale “Ruggi D’Aragona”.

Mancano 400 infermieri alla sanità salernitana per superare l’emergenza del personale. A dichiararlo è la Cisl Fp Salerno, con il segretario generale Pietro Antonacchio che ha messo nero su bianco quello che non va all’Asl e all’ospedale “Ruggi d’Aragona” (foto).

“Solo il direttore dell’Asl, Antonio Giordano, ha riscontrato le richieste dei sindacati e ha convocato un confronto per il prossimo 7 giugno – ha detto Antonacchio –. Al ‘Ruggi’, invece, i sindacati stanno ancora aspettando di sapere come affrontare la emergenza estiva rispetto alla autorizzazione della Regione. Purtroppo, come volevasi dimostrare, la situazione delle aziende sanitarie è prossima al collasso. Se in tempi di ordinaria attività la stessa veniva garantita in spregio a tutte le norme contrattuali e legislative relative al rispetto dell’orario di lavoro e con utilizzo sproporzionato di libera professione e convenzionamenti esterni, in tempi critici gli stessi strumenti straordinari non possono essere osservati, e quindi l’unica vera possibilità è la chiusura ovvero accorpamenti ovvero grave riduzione delle attività. Chi paga tale scempio? Cittadini e lavoratori di Salerno e provincia, cioè il territorio, che ha dato gli albori politici all’attuale governatore della Regione e commissario ad acta del settore sanitario”.

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Per la Cisl Fp Salerno, dunque, si prospetta un’estate senza più servizi alla salute: “ Il più grave adempimento messo in campo dal primo giugno scorso presso il ‘Ruggi’ è quello relativo all’accorpamento dei reparti di Ematologia e Oncologia, con una riduzione dei posti letto oncologici che passano addirittura da 7, più 1 aggiuntivo in caso di necessità, a soli 2, quindi con una riduzione di trequarti della previsione attuale, per consentire le ferie estive al personale. È di queste ore anche l’accorpamento della Chirurgia del Fucito di Mercato San Severino con l’Orl Universitaria, accorpamento che, oltre a confliggere con logica e buon senso, va in deroga anche all’atto aziendale e pertanto alla pianificazione che lo stesso ente si è data, poiché si accorpano unità complesse appartenenti a dipartimenti diversi.

D’altra parte, se si hanno difficoltà a gestire l’ordinario in emergenza, tutte i limiti si mostrano nelle emergenze. Sul fronte Asl, invece, presso il presidio ospedaliero di Scafati sempre a decorrere dal primo giugno, è stata chiusa la lungodegenza per carenza di personale, per suddividere gli operatori qui impiegati tra i reparti di Medicina, Pneumologia e Reumatologia. Il reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Battipaglia è chiuso da due giorni per evitare diffusione epidemica, e presso la stessa struttura si vagheggia l’ipotesi di un accorpamento del reparto di Cardiologia con quello di Medicina. Per Medicina è oramai intollerabile che per 18 posti letto, che si moltiplicano in aggiunta per necessità fino ad arrivare a 22-23, la turnistica venga garantita solo con 2 unità infermieristiche, senza personale aggiuntivo di supporto, siano essi ausiliari ovvero operatori socio sanitari, con dequalificazione e demansionamento dell’organico.

All’Umberto I di Nocera, il più grande dell’Asl Salerno, la situazione è drammatica al pronto soccorso, all’Unità Emodinamica, in Anestesia e Rianimazione, in Ostetricia e Ginecologia, in generale un po’ in tutta la struttura poiché nessun servizio o reparto ha un numero adeguato di personale per far fronte all’ordinario carico di lavoro per il numero di prestazioni necessarie. Per non parlare delle situazioni dei dipartimenti, in special modo quello della Salute mentale, che l’unica cosa che sa determinare è la chiusura notturna delle attività, come è accaduto al Centro Salute Mentale di Angri. La grave mancanza di personale ha determinato una condizione generalizzata, per cui quelli operanti nelle strutture sono ormai stremati per garantire l’assistenza, costretti a turni stressanti perché quelli che vanno via non vengono sostituiti.

Richieste di reperibilità che raggiungono anche un numero insostenibile di 12/13 al mese hanno causato una impossibilità anche nella gestione del personale, considerando tra l’altro che l’età media degli infermieri si aggira sui 56-57 anni, ma molti di questi hanno addirittura superato i 60. Il tutto si traduce in un’assistenza precaria, e questo nonostante le ripetute segnalazioni alla dirigenza da parte delle organizzazioni sindacali. A tutto ciò si somma la generale mancanza di presidi, le barelle rotte, l’insufficienza di sedie a rotelle. Dunque possiamo affermare senza ombra di smentita che la situazione è drammatica. Sono scelte politiche che vanno in capo alle dirigenze aziendali. Scelte coraggiose che si dovranno assumere e per le quali sarebbe opportuno il confronto. Ovviamente si presenta un luglio caldissimo e per tutti i residenti e per coloro che verranno in ferie molto pericoloso”

.

La Cisl Fp ha richiesto ai direttori generali di Asl e “Ruggi” un incontro immediato poiché le condizioni in cui versano tutte le struttura sanitarie sono gravi. “Quelle denunciate – ha concluso Antonacchio – sono solo le punte più evidenti, ma la situazione è generalizzata e diffusa. In situazioni eccezionali si devono trovare soluzioni straordinarie. Spiace dover rilevare che percorsi così importanti vengano lasciati alle libere determinazioni di responsabili di settore che come al solito, quando si mostra la luna, soffermano lo sguardo sul dito che la indica. Speriamo a breve di avere un confronto serrato. Trovare strategie a tutela dei lavoratori ma soprattutto a garanzia del diritto sacrosanto ad avere assistenza dei cittadini salernitani è una necessità impellente. Se la Regione continua a negare questo diritto, appare evidente che è l’unica responsabile di tale disastro. Purtroppo i direttori hanno le mani legate e quindi in Campania si continuerà a vivere tre anni di meno per scoprire a breve che tale periodo di minor aspettativa di vita può solo aumentare”.

Di seguito il resoconto dei delegati delle aziende sanitarie di Salerno sulle carenze più evidenti emerse nella riunione del primo giugno 2018.

P.O. Nocera: mancano almeno 70 infermieri e altrettanti oss (carenze in tutti i reparti, in particolare senza personale Stroke, Neurologia, Chirurgia vascolare e OBI, Emodinamica, Rianimazione e Radiologia).

P.O. Sarno: carenza in tutti i reparti per almeno 20 infermieri e 30 oss.

P.O. Battipaglia: mancano 25 infermieri e 30 oss; carenze in tutti i reparti, più marcate in quelli di Rianimazione, pronto soccorso, Medicina, Cardiologia, sale operatorie, Ostetricia e ginecologia.

P.O. Eboli: stessa situazione di carenze infermieristiche e oss, le cui dimensioni sono sottostimate almeno del 30/40%.

P.O. “Oliveto Citra”: mancano una ventina di infermieri e altrettanti oss e, cosa grave, la mancanza di esternalizzazione del servizio di ausiliarato), marcate carenze in Chirurgia, Ortopedia, Medicina, pronto soccorso.

P.O. Sapri: mancano 20 infermieri e altrettanti oss (in particolare in sala operatoria, Pediatria e Rianimazione).

P.O. Vallo della Lucania: mancano almeno 50 infermieri e 100 oss (carenza in tutti i reparti); mancano i tecnici di Radiologia in tutte le strutture (almeno 3 per Elettrofisiologia, Emodinamica e Vascolare).

P.O. Nocera: 10 per Emodinamica, Elettrofisiologia, Radiologia e sale operatorie, nonché per TAC e risonanza magnetica.

P.O. Scafati: 3 per Radiologia e TAC.

P.O. Eboli: 4 per Emodinamica, Elettrofisiologia e sale operatorie; 2 per Senologia e mammografia;2 per TAC e risonanza magnetica.

P.O. “Oliveto Citra”: 4 per TAC, sale operatorie e Radiologia.

P.O. Polla: 2 per Radiologia.

P.O. Sapri: 4 per TAC e sale operatorie; per i distretti manca una dovuta ricognizione del personale per screening mammografico.

A.O.U. “Ruggi”: almeno 5 infermieri e 10 oss al pronto soccorso; mancano infermieri e oss in particolare in Oncologia, Ematologia, Chirurgia d’urgenza, sale operatorie e Medicina d’urgenza.

TIN “Ruggi”: solo 16 unità di ruolo come infermieri per 7 posti letto e, pertanto, mancano almeno 2 unità: per le patologie ci sono 14 unità, di cui 4 a tempo determinato per 19 posti letto, per una mancanza di almeno 4 unità infermieristiche e, considerando la frequente apertura dell’isolamento, mancano ulteriori 2 unità infermieristiche.

P.O. Fucito di Mercato San Severino: mancano almeno 15 infermieri e 30 oss (carenze in particolare al pronto soccorso e in Dialisi, Medicina, Urologia, Rianimazione, Otorinolaringoiatria, Medicina legale).

P.O. Cava dei Tirreni: mancano almeno 10 infermieri e 20 oss; in particolare per i trasferimenti, cioè per il trasporto tipo B, mancano almeno 5 infermieri; carenze in Pediatria, pronto soccorso, Rianimazione, Ortopedia e sala mortuaria.

Fonte: www.puntoagronews.it

 

Redazione Nurse Times

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