Infermiere e rischio Infettivo

Robbie Williams, quando un gesto normale crea scalpore

Ti sei lavato le mani?”, non c’è genitore che non ripeta, quasi fosse un mantra, questa frase almeno una decina di volte al giorno al proprio figlio/a, dopo essere stato al bagno o prima di mangiare. Fin da piccoli ci insegnano che lavarsi le mani è importante e che è il gesto più semplice ed efficace nel prevenire la trasmissione dei germi.

Questa sana abitudine rappresenta, del resto, lo strumento più efficace ed economico nel prevenire le infezioni e noi infermieri lo sappiamo fin troppo bene.

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Il posto dei nostri genitori, nei nostri Ospedali è stato sostituito dai Promemoria o dai Reminder, piazzati in prossimità di ogni lavandino dove siano presenti acqua e sapone antisettico.

Sappiamo quanto un gesto così semplice possa fare la differenza nella vita di un nostro paziente, anche se in Italia, facciamo ancora fatica a raggiungere i livelli di compliance giudicati sicuri dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità); il tasso di adesione a questa pratica oscilla intorno al 40% a livello nazionale.

E proprio in virtù di quanto fin qui esposto che sono stata colpita dalle polemiche scaturite da un gesto per me assolutamente normale, quale lavarsi le mani, da parte di un noto cantante britannico, ossia Robbie Williams.

Ma proviamo a fare un passo indietro e a spiegare quanto successo citando alla lettera quanto riportato dalla stampa nostrana.

Secondo Rainews, quella del cantante è la prima gaffe dell’anno per l’artista.

L’ex componente dei Take That, nel corso dello spettacolo di Capodanno alla Westminster’s Central Hall di Londra, è sceso dal palco per salutare i fan, stringendo mani e ricevendo carezze ma una volta tornato sul palco le telecamere lo hanno immortalato mentre si disinfettava le mani, con tanto di espressione turbata. Ovviamente la notizia ha fatto subito il giro della rete con i fan che si sono divisi tra chi lo ha accusato di cattivo gusto e chi invece ha etichettato il suo gesto come un semplice scherzo

”.

Così il Corriere della Sera: Dopo aver cantato in mezzo alla folla che festeggiava la fine dell’anno e stretto le mani ai fan, Robbie Williams non ha retto più e, tornato sul palco, si è messo a usare del disinfettante, mostrando una faccia disgustata. Il popolare cantante inglese si stava esibendo alla Westminster’s Central Hall e, subito dopo aver interpretato il grande classico «Auld Lang Syne» si è spruzzato il disinfettante sulle mani con una faccia davvero disgustata. Il cantante è stato attaccato sui social media per il suo atteggiamento snob, ma c’è anche chi si è detto certo che si trattava solo di uno scherzo”.

Entrambe le testate giornalistiche propendono per uno scherzo. Perché mi chiedo? Qual è la stranezza in un gesto che ognuno di noi avrebbe compiuto, se solo ci fossimo trovati a stringere decine e decine di mani, così come ha fatto l’artista?

Sui social è diventato virale il seguente video:

…e non si sono fatte attendere le frecciate sardoniche dei fan, ma chi conosce l’artista sa quanto anche lo stesso apprezzi l’ironia e senza farsi attendere, qualche giorno dopo, ha postato in internet un video (in allegato in fondo all’articolo) che lo vede ripreso assieme alla moglie Ayda Field, che gli chiede quale sia il suo proposito per l’anno nuovo, “smettere di fumare” risponde l’artista, il quale nel frattempo dopo aver dato la mano ad una signora a cui aveva augurato buon anno, utilizza il gel disinfettante per lavarsele facendo delle smorfie.

Tanto rumore per nulla, parafrasando Shakespeare. La risposta ironica del cantante è la giusta pietra tombale ad un inutile quanto sterile polemica.

Lavarsi le mani serve ad interrompere la catena di trasmissione dei germi da una persona all’altra e a stare in salute e chissà che questa polemica non sensibilizzi positivamente molti dei suoi fan.

E tu, ti sei lavato le mani?

Rosaria Palermo

www.rds.it

www.rainews.it

video.corriere.it

 

 

Rosaria Palermo

Infermiera dal 1994. Attualmente, infermiera specialista del rischio infettivo presso l'ARNAS Garibaldi di Catania. Ho una laurea magistrale e due Master, uno in Coordinamento e l'altro in Management del rischio infettivo. Faccio parte del Direttivo di ANIPIO (Società Scientifica degli Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo) dal 2016. Penso che lo scatto nella nostra professione debba essere culturale, prima di ogni cosa. Nelson Mandela diceva che la conoscenza è l'arma più potente di cui gli esseri umani dispongano, ed è ciò che permetterà alla nostra professione di ritagliarsi gli spazi che le competono.

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Rosaria Palermo

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