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Riposo settimanale e danni psicofisici: la Cassazione fissa i paletti

La Giurisprudenza si pronuncia: nessun risarcimento senza la soppressione del riposo

La tutela della salute psicofisica dei lavoratori è un tema di costante attualità e dibattito. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha portato nuovamente l’attenzione su questo argomento, stabilendo criteri precisi per il risarcimento del danno da usura psicofisica.

Il 12 aprile 2024, con l’ordinanza numero 9959, la Corte di Cassazione ha ribadito che il risarcimento per danni psicofisici è dovuto al dipendente solo se si verifica la soppressione del giorno di riposo settimanale. Questa decisione segue un filone di giurisprudenza che vede il riposo settimanale come un diritto non automaticamente legato al settimo giorno consecutivo di lavoro.

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La vicenda prende spunto dalla richiesta di alcuni lavoratori di essere risarciti per il danno psicofisico subito a seguito della prestazione lavorativa nel settimo giorno consecutivo oltre l’orario ordinario. La Corte ha però chiarito che il diritto al riposo non è infranto se il settimo giorno di lavoro non coincide con la soppressione del riposo stesso.

Le sentenze precedenti, come la Cass. n. 41891/2021 e la Cass. n. 41273/2021, sono state citate a supporto di questa interpretazione, delineando un quadro giuridico coerente e consolidato. Inoltre, si fa riferimento a casi in cui il danno è stato riconosciuto, come nelle sentenze Cass. n. 24563/2016 e Cass. n. 24180/2013, ma solo quando il lavoro nel settimo giorno aveva comportato la totale soppressione del riposo settimanale.

La decisione della Corte territoriale, seguendo l’orientamento della Cassazione e basandosi su fatti accertati, ha riconosciuto la corretta applicazione della maggiorazione per il lavoro straordinario e ha escluso ulteriori compensi per il lavoro festivo, in quanto svolto secondo i turni programmati e senza eccedenze orarie.

Questa sentenza rappresenta un punto di riferimento importante per i datori di lavoro e i lavoratori, offrendo una maggiore chiarezza sulle condizioni che devono sussistere per il riconoscimento del danno psicofisico e sulle modalità di calcolo del risarcimento.

Redazione Nurse Times

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