Una vera e propria spedizione punitiva è stata organizzata da un gruppo di cittadini infuriati contro quelli che una volta venivano considerati come eroi in camice bianco.
A farne le spese sono state le decine di automobili posteggiate nei parcheggi riservati al personale sanitario dell’Ausl di Rimini.
Gli eccessivi inviti a lavarsi le mani e ad indossare la mascherina hanno suscitato come risposta una strage di autovetture di dipendenti impegnati nel turno di notte.
I sanitari dell’ospedale degli Infermi hanno scoperto la brutta sorpresa al termine di uno dei molti estenuanti turni. Dopo aver affrontato il Covid-19 in corsia, la carenza di personale, il demansionamento e la maleducazione dei pazienti hanno concluso la nottata in bellezza raccogliendo i frammenti dei loro parabrezza, degli specchietti o dei finestrini sfondati dalla sassaiola.
I tre parcheggi riservati ai dipendenti, situati in via Stampa e via Settembrini sono stati travolti dalla follia distruttiva del gruppo di criminali.
Nonostante i finestrini rotti, all’interno delle auto, non è stato portato via nulla, nessun oggetto, nessun paio di occhiali o monetine. Non si è trattato pertanto dell’opera di qualche criminale comune o disperato, ma di un vero atto intimidatorio nei confronti di infermieri, medici e operatori sociosanitari.
Andrea Boccanera, responsabile della sicurezza dei lavoratori dell’Ausl, ha commentato quanto accaduto:
“Non è certo il lavoro di un ubriaco o di qualche teppistello, quello di questa notte è un attacco mirato contro i sanitari. Accanto alle auto dei dipendenti dell’Ausl, a pochissimi metri, ce ne erano altre e non sono state toccate. Chi ha colpito, lo ha fatto scientificamente e mirava solo a danneggiare le vetture del personale sanitario”.
Boccanera poi è entrato nello specifico: “La gente è sempre più esasperata e nervosa, forse ai loro occhi, con i nostri appelli suoi social a rispettare le misure, i distanziamenti creiamo allarmismo, qualcuno lo potrebbe pensare. Non si vandalizzano settanta auto e tutte di personale che lavora nella sanità pubblica, in ospedale. E’ un attacco mirato a noi. Da anni chiediamo che vengano installate delle telecamere per garantire una maggiore sicurezza, speriamo che stavolta, dopo questo episodio, di venire ascoltati anche dalla nostra direzione sanitaria”. Altre auto, una quindicina, sono state vandalizzate anche poco distante, nei pressi di via Pintor. Anche queste erano in massima parte di giovani infermiere con l’auto appena acquistata. “Qualcuna di loro piangeva disperata – racconta un residente della zona – non sapeva come fare, stava pagando l’auto a rate”.
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