La Regione Puglia bacchetta le Asl che hanno allentato i cordoni della spesa, venendo meno al severo piano di tagli enunciato nella Delibera di Giunta 412 del 28 marzo scorso. Il Nucleo ispettivo regionale sanitario (Nirs), guidato dall’avvocato Antonio La Scala, sta passando in rassegna la documentazione riguardante le internalizzazioni nella Sanitaservice di Bari su cui si sono addensati i sospetti dell’assessorato alla Sanità e del Dipartimento Salute.
Gli ispettori cercano le prove di una possibile violazione delle prescrizioni contenute nella Delibera 412. Una misura, quest’ultima, con la quale la Regione Puglia ha inteso blindare le casse delle Asl per riportare in equilibrio il bilancio del Servizio sanitario regionale, che, secondo le prime stime risalenti a due mesi fa, accusava un disavanzo di circa 450 milioni di euro nell’esercizio 2022.
“La procedura non è stata oggetto di alcuna comunicazione preventiva agli scriventi – contesta la Regione Puglia alla Asl brindisina -, né tantomeno risulta ricompresa nelle richieste autorizzative formulate da parte dell’Asl di Brindisi in merito all’avvio di procedure di reclutamento del personale”.
E ancora, nella nota del Dipartimento Salute si mette in evidenza come “la procedura di indizione dell’avviso pubblico (…) non risulti coerente con le recenti disposizioni della Regione Puglia in materia di reclutamento del personale del Servizio sanitario regionale”, come da indicazioni contenute nella Delibera 412.
Lo stesso dispositivo, sullo specifico tema delle assunzioni chiarisce che “tutte le tipologie di reclutamento di personale del Servizio sanitario regionale del comparto e della dirigenza, comprese le assunzioni a tempo determinato e indeterminato, nonché il conferimento di nuovi incarichi di direzione di struttura complessa e di struttura semplice di tutte le articolazioni aziendali, di direzione di Dipartimento ospedaliero e territoriale, di direzione dei Distretti socio sanitari, potranno essere effettuate previa autorizzazione da parte delle Giunta regionale…”.
Lo stesso piglio che ha indotto la Regione Puglia a invitare Gregorio Colacicco, direttore generale della Asl Taranto, ad annullare in autotutela tutti gli atti che dovessero risultare non in linea con norme e regolamenti. In tal caso si fa esplicito riferimento alle procedure per la costituzione dei dipartimenti e la nomina dei direttori di questi stessi organismi.
Non è sfuggita alla Regione Puglia neppure la sospetta concentrazione di cariche in capo a una singola dirigente che nel 2022 ha incassato compensi per oltre 166 mila euro. “Abbiamo fatto partire una indagine amministrativa a Taranto, dove una dipendente della Asl riveste numerosi incarichi, mentre a Brindisi abbiamo dovuto sospendere un avviso pubblico per il reclutamento di oss”, ha scandito Palese in Commissione Sanità.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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