Un duro e ingiustificato braccio di ferro tra gli Ordini dei Medici di Puglia ed Emilia Romagna e gli Infermieri delle medesime regioni. Tanto i Collegi medici della Romagna (CLICCA QUI) quanto i Pugliesi esprimono dissenso e ferma opposizione alla autonomia e alla gestione indipendente della terapia farmacologica degli infermieri sui mezzi di soccorso. Fermo restando le esaustive fonti giuridiche che ne enunciano autonomia e responsabilità in seno a procedure clinico/assistenziali, si duole e suole precisare ai Sigg Medici che oggigiorno vige il concetto di “clinical negligence”: termine dato a una infrazione al dovere di assistenza da parte degli operatori sanitari, ivi inclusi medici e infermieri. Può contemplare errori e inadempienze che possono verificarsi in qualunque momento della pratica quotidiana, dalla prescrizione di farmaci e loro somministrazione sino agli errori commessi durante interventi chirurgici complessi.
Lungi dalle parole del Dr. Richard Horton, editore di “The Lancet”, prestigiosa rivista medica, secondo il quale “la prescrizione di farmaci da parte dell’infermiere può rappresentare una minaccia OMISSIS e gli infermieri usati per coprire le carenze dovute alla scarsità di medici ma dicendo loro che così facendo snellirebbero il servizio e l’assistenza. La prescrizione di farmaci non rappresenta un avanzamento dello status degli infermieri: è meramente una redefinizione dei confini professionali OMISSIS”!
Secondo l’Australian Council for Safety and Quality Council l’errore clinico costa alla nazione circa 4 miliardi di dollari australiani l’anno. Il 50% di questa cifra è dovuto ai costi propriamente medici connessi all’errore.
In Italia le morti in seguito a errore medico oscillerebbero tra 14mila e 50mila e sarebbero circa 12mila l’anno le cause intentate dai pazienti per una richiesta di risarcimento danni pari a circa 2,5 miliardi di Euro (dossier Cineas – Consorzio universitario per l’ingegneria nelle assicurazioni in collaborazione con Zurich Consulting).
Nella terminologia del Risk Management gli errori si definiscono mistakes: esempio la decisione terapeutica è inadeguata a raggiungere lo scopo, cioè un beneficio per il paziente. In altri casi, la decisione terapeutica è appropriata, ma la sua esecuzione è sbagliata, per distrazione o dimenticanza; questi errori si definiscono slips, o lapses. Quindi talvolta prescrittore e somministratore di terapia coincidono! (nota agenziafarmaco).
Richiamando i criteri di responsabilità Extraospedaliera degli Infermieri (CLICCA QUI), i criteri che ne sottolineano autonomia in regime di Emergenza si apre alla categoria un tavolo tecnico di sincera, professionale e viva partecipazione all’interesse del cittadino e alla sua salute.
Si ricorda altresì che le Spending Review e i piani di rientro non si abbattono sulla Nostra categoria, bensì su quella medica e che Pier Paolo Brega Massone non era un infermiere ma un medico. Non lo enunciamo noi, bensì i dati di fatto. Si evidenziano, ai fini di una critica riflessione della nostra famiglia professionale e dei Colleghi Medici :
Ebbene, il cittadino non teme l’infermiere.
L’infermiere non si nasconde dietro fraseggi per la tutela della salute, la eroga nel rispetto del cittadino e nell’interesse della Comunità.
Il giudizio negativo da parte dell’Ordine dei Medici di Bari sui nuovi protocolli infermieristici del servizio territoriale di emergenza 118 che affiderebbe nei casi di interventi critici e di carattere invasivo “l’esecuzione di manovre salvavita”, compresa la somministrazione di farmaci sembra del tutto ingiustificato e fuori dai tempi, legata più a logiche corporative/lobbistiche che a reale pericolo per i cittadini come giustificato nel loro comunicato apparso su Qs dal titolo:
La recente esperienza dell’Emilia Romagna che ha definitivamente superato questo ostacolo grazie al parere legale arrivato dalla Regione (CLICCA QUI) ha restituito la giusta dimensione alla professionalità degli infermieri di quel territorio. Il parere legale cita “Solo attraverso un meccanismo di collaborazione tra medico ed infermiere, nonché altri professionisti sanitari, l‘organizzazione ha indubbi benefici, nel caso specifico riferito al sistema di emergenza-urgenza”, vengono riconosciuti all’infermiere in pratica, ambiti specifici di autonomia.
A ragion veduta alcuni dubbi ci assalgono, e ci sentiamo in obbligo di condividere con i nostri lettori:
Ci rivolgiamo ai cittadini pugliesi rassicurandoli, siamo pugliesi e infermieri anche noi, con esperienza nel servizio emergenziale 118, e la professionalità degli infermieri garantisce l’assistenza anche nei casi critici.
Noi crediamo nello spirito collaborativo e d’equipe…gli infermieri non accettano veti e sono pronti al confronto solo se non ci saranno posizioni di forza prestabilite che inficerebbe ogni tentativo di dialogo!
NurseTimes seguirà gli sviluppi di questa “querelle” e tener informati i lettori…
PAPAGNI Giuseppe
Sitografia e Bibliografia:
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