Parte uno studio dell’AIFA in collaborazione con l’Università di Oxford, per indagare se l’idrossiclorochina ha un ruolo di prevenzione dell’infezione negli operatori sanitari.
IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in provincia di Verona ora sarà in prima linea nella ricerca, secondo quanto riportato du “DottNet”, in collaborazione con l’Ospedale Careggi di Firenze. Lo studio COP-COV (clorochina profilassi – coronavirus) sarà coordinato dall’ unità di ricerca in malattie tropicali dell’Università Mahidol di Bangkok (MORU), con 40.000 partecipanti in Asia, Africa ed Europa distribuiti tra circa 100 ospedali.
In Italia sono almeno 800 i volontari, tra medici, infermieri e operatori sanitari.
I risultati del test potrebbero già arrivare entro l’anno.
L’operatore sanitario che parteciperà alla ricerca dovrà tenere un diario sanitario con tutti i valori necessari per il monitoraggio tramite una app.
Poi, periodicamente saranno eseguiti i test sia con il tampone orofaringeo sia con i prelievi ematici. Alla fine dello studio si paragoneranno i tassi di infezione e si valuterà se il farmaco avrà apportato un vantaggio nella prevenzione del contagio o nella gravità dell’infezione.
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