In natura quando una specie inizia un percorso di estinzione si varano azioni cogenti di tutele. Quindi se infermieri sono pochi dobbiamo intervenire con energia per gli infermieri che oggi abbiamo cambiando paradigmi sulla loro governance da risorsa prestazionale a persona – capitale umano)
Quando si parla di politiche retributive (o Total Reward) spesso ci si sofferma solo sulle questioni relative alla mera retribuzione economica, ma sebbene questa sia una questione di indubbia importanza, le attività di Compensation & Benefits comprendono molti altri aspetti legati ad un buon sistema di incentivazione per gli infermieri
Il Total Reward, infatti, è uno strumento strategico che comprende tutti gli investimenti che un’organizzazione fa verso gli infermieri, offrendo una scelta su diverse offerte di valorizzazione, con l’obiettivo di incoraggiare il coinvolgimento dei professionisti, migliorando anche il rapporto con la dirigenza e, di conseguenza, incrementare le loro performance.
Le attività che includono le politiche retributive possono comprendere diversi aspetti, quali la compensation (retribuzione fissa e variabile), il talent and performance management (processo di cambiamento continuo che fornisce alle persone la giusta motivazione e i giusti stimoli per lavorare al meglio delle proprie capacità), il miglioramento dell’ambiente di lavoro (clima organizzativo, work-life balance e ambiente fisico) e piani di welfare aziendale (l’elemento chiave del welfare è l’idea che il benessere individuale degli infermieri possa avere un forte impatto sull’azienda stessa in termini di aumento del livello di fidelizzazione e miglioramento del clima aziendale).
Forse, ma sarebbe da indagare, lo strumento più utilizzato è quello del welfare aziendale, dove con il termine “welfare” (che deriva da “to fare well”, equivalente al concetto italiano di “benessere”) si vuole indicare quell’insieme di incentivi, servizi ed azioni finalizzate al miglioramento del clima aziendale ed al benessere personale e professionale di ogni singolo professionista
Le Federazioni delle aziende sanitarie negli ultimi anni, hanno promosso un notevole incremento dei sistemi di welfare aziendale, che si è affermato sempre di più nella pratica delle organizzazioni come uno strumento che va di pari passo con l’aumento della produttività di ogni segmento operativo, nella misura in cui un infermiere è appagato e sereno è un professionista che svolge le proprio ruolo di competenze con maggior impegno e dedizione.
Infatti, per le aziende e le direzioni infermieristiche, adottare politiche di welfare significa riconoscere l’importanza del benessere del proprio team di infermieri come primo e fondamentale passo per una crescita sana e duratura e questo inevitabilmente ha delle conseguenze positive in termini di riduzione dello stress, diminuzione del turnover e dell’assenteismo. Il welfare infermieristico aziendale può quindi assumere per l’azienda un valore chiave anche in termini di competitività, rappresentando una vera e propria leva strategica aziendale con un impatto sui risultati, sulla produttività e le prestazioni lavorative, sul clima aziendale, sulla fidelizzazione degli infermieri e lo sviluppo del capitale umano, sull’immagine e la reputazione aziendale
La Dirigenza infermieristica e tutti i livelli del management debbono puntare sul benessere psico-fisico degli infermieri (e non solo) e come quest’ultimo possa essere garantito tramite le politiche retributive. Come è già noto, con welfare aziendale si intende l’adozione da parte della direzione generale di una mentalità che mette in primo piano la salute fisica e mentale dei propri infermieri.
“Bisogna stare bene per poter lavorare bene”: questa dovrebbe essere l’idea base sulla quale gli infermieri dirigenti delle aziende debbono fondare il proprio modus operandi. Essere in un ambiente lavorativo sereno porta gli infermieri ad avere una maggiore motivazione e concentrazione con conseguente raggiungimento degli obiettivi lavorativi con risultati migliori.
Con il termine “benessere in azienda” ci si riferisce a quel senso di positività che accomuna tutti gli infermieri di un’azienda e rappresenta il termometro per misurare il clima interno degli infermieri in azienda.
Esistono alcuni indicatori di benessere organizzativo aziendali applicabili al Sistema governance infermieristica tra i quali senso di appartenenza all’organizzazione, sentimento di autorealizzazione, condivisione dei valori dell’organizzazione, equilibrio tra vita privata e lavoro e relazioni interpersonali positive con i colleghi.
Per garantire benessere nell’ambiente lavorativo gli infermieri dirigenti delle articolazioni organizzative debbono fare in modo di adottare strategie di coaching aziendale con lo scopo di sviluppare il potenziale di ciascun infermiere (uno non vale uno). Fondamentale è anche individuare i bisogni e le necessità degli infermieri adottando delle politiche flessibili
Per creare un senso di appartenenza all’organizzazione è necessario che la dirigenza faccia in modo che si formi un team infermieristico di lavoro facendo sentire i professionisti una parte attiva e fondamentale dell’azienda. Per fare in modo che si vada a creare un team è necessario promuovere la fiducia reciproca tra i colleghi e valorizzare il ruolo dei coordinatori di contesto .
Dunque, in linea definitiva è necessario che la dirigenza a tutti i livelli dell’organizzazione aumenti e tenga elevata l autostima e la motivazione di ogni infermiere, incrementi il senso di appartenenza migliorando la coesione del team infermieristici anche anche con incontri di team building.
L autostima e la soddisfazione può essere migliorata intervenendo in maniera diretta su quelle che sono le caratteristiche del lavoro in ogni linea favorendo l’autonomia e il senso di responsabilità del singolo infermiere e fornendo costantemente dei feedback sui risultati. La direzione deve identificare i leader infermieristici ed incaricarli come facilitatori.
Le aziende ed i dirigenti infermieristici debbono investire denaro sullo sviluppo del benessere organizzativo avendo capito l’importanza di recuperare l’elemento “persona” in ogni infermiere come creatore attivo di significati attribuiti all’organizzazione e fattore capace di influenzare in maniera massiccia il livello di motivazione al lavoro e l’aumento della produttività dell’azienda.
Gli Infermieri dirigenti e tutta la rete manageriale debbono governare non il numero di teste ma nelle teste degli infermieri come è percepito il clima aziendale ed organizzativo di contesto che permette di conoscere la condizione interna reale, leggerne gli eventuali errori svolti per poi aver la possibilità di costruire un piano di recupero volto al miglioramento del sistema organizzativo: incitando il cambiamento, l’innovazione, imparando ad essere attenti allo sviluppo delle relazioni interpersonali, alla costruzione e al mantenimento del benessere psico-fisico e sociale degli infermieri; tutto questo per risanare e promuovere una nuova linea professionale – generazionale volta alla soddisfazione e alla serenità degli infermieri che risulta il fattore principale per il benessere in ogni livello della azienda
Ogni infermiere deve trovare soddisfazione aziendale sposando i valori aziendali, nel sentirsi parte di un gruppo, nell’avere la possibilità di una crescita professionale e di carriera, avere la flessibilità negli orari di lavoro, essere formati, informati nelle decisioni aziendali e del proprio contesto di lavoro , essere autonomi ed essere riconosciuti per le proprie diversità personali (generazionali, culturali, di genere, di valore espresso, di capacità e competenze).
La cultura infermieristica in azienda è utile per creare stima, passione per il lavoro svolto e sentirsi parte di un processo di miglioramento, inoltre la cultura aiuta a chiarire il significato delle singole diverse professionalità infermieristiche e delle specifiche attività rispetto all’obiettivo finale, creando motivazione nei dipendenti e soddisfazione.
Dirigenza e management infermieristico orientato alla costruzione della cultura infermieristica in azienda è importante, avere una forte attenzione al singolo infermiere , riconoscerlo come unico e motivarlo al lavoro, per fare questo è fondamentale formare i dirigenti e coordinatori al “riconoscimento dell’altro” e del lavoro svolto, trasformando il “capo” in un “leader” capace di padroneggiare la comunicazione assertiva, dare buoni feedback e di gratificare gli infermieri con apprezzamenti, riconoscimenti. questo è utile per far sentire la persona-infermiere parte di un sistema comune, di essere l’ingranaggio indispensabile per il funzionamento dell’organizzazione e della professione
Molto spesso si tende a collegare il concetto di welfare infermieristico aziendale a incentivi di tipo economico quando, in realtà, è estremamente legato a fattori non economici. Per gli infermieri gli elementi più importanti, in questo senso, sono: autonomia personale e possibilità di crescita professionale.
In conclusione, la Dirigenza infermieristica dovrebbe quindi considerare attentamente l’importanza della costruzione del benessere aziendale. Il punto di partenza è quello di investire nei valori professionali in azienda, quindi nella cultura organizzativa, successivamente premiare le persone- infermieri di talento, promuovere la crescita professionale e la creazione di un team infermieristico motivato, infine è fondamentale monitorare periodicamente l’andamento del clima infermieristico in azienda
Soltanto in questo modo si potranno avere all‘interno dell’azienda professionisti soddisfatti, motivati e fieri di lavorare per la propria realtà lavorativa.
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