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Pistoia: cesareo in emergenza, salve mamma e bimba grazie alla prontezza del personale

La vita di una futura mamma e della bimba che portava in grembo è stata salvata grazie  ad un cesareo eseguito in emergenza a 30 settimane, eseguito all’ospedale San Jacopo di Pistoia dove per un distacco massivo di placenta.

Durante la mattina, la donna ha notato la presenza di alcune macchioline di sangue recandosi immediatamente in ospedale.

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Giunta sulle proprie gambe, ha perso conoscenza poco dopo aver varcato la soglia dell’ospedale.

Immediatamente soccorsa dal personale presente, è stata poi presa in carico dalle ostetriche presenti in reparto che hanno provveduto a monitorare il battito del feto.

La ginecologa Elisa Ghelardini, insospettita dalla bradicardia del feto, ha eseguito un’ecografia direttamente in corridoio, diagnosticando il distacco massivo della placenta.

La donna è stata quindi trasferita d’urgenza in sala operatoria mentre veniva allertato tutto il personale, gli anestesisti, le ostetriche, gli infermieri e naturalmente i medici. Il direttore di ostetricia e ginecologia, professor Pasquale Florio e il dottor Raffaele Fimiani dell’unità operativa complessa di ginecologia e ostetricia pistoiese, hanno praticato il taglio cesareo sulla donna.

L’emoglobina della paziente precipitò repentinamente a 7,5 g/dl

L’equipe composta dagli anestesisti Leandro Barontini e Fabio Cricelli, dagli infermieri Ilaria Biagi, Laura Boscardin e Federico Cadeddu, è riuscita a far nascere la bimba nel giro di pochissimi minuti.

La piccola ha pianto energicamente, venendo assistita immediatamente dai pediatri, Ilaria Cianchi, Livia Drovandi e Ugo Gasperini. L’esito positivo della vicenda non era affatto scontato. Diversi fattori tra cui la prontezza del personale sanitario che in pochi minuti ha dovuto fare scelte importanti, sono stati decisivi: la tempestività della diagnosi e la rapidità con la quale sono state bloccate tutte le attività in sala operatoria per dare la precedenza al taglio cesareo; la sinergia del personale che ha lavorato all’unisono senza intoppi, garantendo il massimo livello di assistenza, da quella anestesiologica (la donna aveva fatto colazione e la decisione di fare un intervento d’urgenza è una decisione importante) a quella dei pediatri che hanno assistito la neonata subito dopo la nascita; la scelta di fare un taglio cesareo a 30 settimane, cioè a una epoca gestazionale prematura per la nascita; la decisione di dare priorità massima alla esecuzione del taglio cesareo rispetto alle altre attività chirurgiche.

Simone Gussoni

Fonte: Asl Toscana Centro

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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