Perché il personale sanitario dell’Hospital de Mar porta i malati di Covid-19 in riva al mare?

La notizia del progetto che prevede il trasporto del pazienti affetti da Covid-19 in riva al mare ha fatto rapidamente il giro del mondo suscitando la curiosità di molti.

Ma per quale motivo il personale sanitario dell’Hospital de Mar di Barcellona porta i degenti positivi al Coronavirus nCoV-2019 a vedere il mare?

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A dare maggiori spiegazioni è la direzione sanitaria del nosocomio spagnolo: “L’iniziativa rientra in un progetto avviato due anni fa, ed era rivolto a pazienti con altre patologie. Ora stiamo studiando l’impatto della brezza marina, dei raggi del sole e della salsedine sulla ripresa dei malati di coronavirus.”

Così Francisco España, paziente di 60 anni, dopo due mesi ricoverato in terapia intensiva, ha potuto uscire dall’ospedale e ammirare, scaldato dai raggi del sole, la spiaggia e le onde del mare.

La stessa cosa è stata possibile per Isidre Correa, uno dei primi pazienti a poter riprendere questo programma di recupero a inizio giugno. Il progetto dell’Hospital de Mar, dopo una lunga permanenza in terapia intensiva, precede brevi visite sul lungomare per rendere più umano il ritmo della ripresa, ma anche l’estensione delle ore di visita per i pazienti e concerti in terapia intensiva.

Il programma era stato sospeso nelle settimane di piena pandemia per l’infuriare del Covid-19, venendo poi ripreso nel mese di giugno.

La storia di Francisco España è stata riportata dal sito “corriere.it”:

“España, che gli amici chiamano “Paco”, non ricorda molto dei suoi 52 giorni in terapia intensiva. «Dicono che ho affrontato qualcosa di veramente grande – aggiunge –. Sto iniziando a realizzare ora che dovrei essere molto felice». «Il Paco che abbiamo salutato stava molto male. Non poteva parlare e riusciva a malapena a respirare», dice Xavi Matute, un amico di lunga data che era con España quando l’ambulanza lo ha portato in ospedale. I due, ora che il peggio è passato, hanno potuto rivedersi (con tutte le precauzioni del caso). E il paziente ha voluto essere aggiornato su tutto quello che si è perso nei 52 giorni di terapia intensiva, incluso il calcio. La vittoria del Real Madrid nella Liga spagnola, la disfatta del Barcellona in Champions League, e ovviamente la telenovela di Leo Messi, che ha tenuto con il fiato sospeso tutti i fan del campione fino a pochi giorni fa. Piccoli passi per ritornare, poco alla volta, alla normalità.”

Dott. Simone Gussoni

Fonte: corriere.it

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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