Quasi un caso alla settimana, numeri inesorabili e sempre più negativi. Un infermiere di 45 anni del reparto di Oncologia dell’Ospedale Civico di Palermo è stato aggredito mercoledì sera dal parente di un paziente. L’aggressore gli ha sferrato un pugno al volto. La colpa? Non aver consentito l’ingresso in corsia perché era stato superato l’orario di visita.
Prima le urla poi il colpo, sferrato davanti allo sguardo di un bimbo tenuto per mano dallo stesso aggressore. L’infermiere è stato portato al pronto soccorso. Qui i medici hanno refertato un trauma facciale. Sono in corso indagini della polizia per risalire all’aggressore.
Si tratta del nono episodio in due mesi e mezzo a Palermo, il primo dopo la presentazione del piano sulla sicurezza negli ospedali da parte dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e del governatore Nello Musumeci, proprio in occasione dell’apertura del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo.
I sindacati insorgono: “L’ennesima aggressione ai danni di un infermiere dell’Arnas Civico di Palermo – dice il segretario provinciale Lorenzo Geraci – conferma che sono venute meno le condizioni minime di sicurezza per gli operatori della sanità in città. Si assiste a un’escalation di violenza nei confronti del personale che lavora nelle strutture ospedaliere cittadine. Da tempo chiediamo che si prendano provvedimenti concreti a tutela di questi lavoratori, che operano in condizioni di reale rischio per l’incolumità personale. È fondamentale che l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, attui le misure da lui annunciate per garantire la sicurezza negli ospedali e nei presidi sanitari locali”.
Anche il sindaco Leoluca Orlando ha commentato l’ennesima aggressione a danno del personale avvenuta all’ospedale Civico di Palermo: “L’ennesima aggressione conferma la necessità e l’urgenza delle misure annunciate dal Governo regionale e dall’assessore Razza, in particolare per garantire che gli operatori della sanità pubblica siciliana possano lavorare in condizioni di sicurezza. Il Comune non può che confermare il proprio sostegno a ogni misura che sarà adottata e realizzata nei tempi più brevi possibili, perché gli ospedali siano luoghi di cura e assistenza dignitosi per i pazienti e di lavoro sereno per i medici e tutto il personale”.
Giuseppe Papagni
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