Approderanno presto in Conferenza Stato-Regioni due distinti provvedimenti del ministero della Salute (vedi la bozza allegata) che delineano rispettivamente il nuovo profilo professionale dell’operatore socio-sanitario (oss) e l’istituzione di una nuova figura professionale, frutto di un percorso formativo aggiuntivo a quello base dell’oss.
Per quanto riguarda il nuovo profilo dell’oss il provvedimento ricalca quello anticipato a giugno 2022. In sostanza prevede che “l’operatore socio-sanitario è l’operatore che svolge attività finalizzate a soddisfare i bisogni primari e favorire il benessere e l’autonomia delle persone assistite in ambito sanitario, socio-sanitario e sociale”. Inoltre “l’operatore socio-sanitario svolge la propria attività in collaborazione con il professionista sanitario o sociale di riferimento e in integrazione con gli altri operatori sanitari e sociali”.
Gli ambiti di competenza del nuovo oss si articolano in “abilità minime e conoscenze essenziali: aiutare la persona assistita nel soddisfacimento dei bisogni di base e alla vita quotidiana; assicurare igiene, sicurezza e comfort degli ambienti di vita e di cura della persona; svolgere attività di assistenza alla persona a carattere sanitario e socio-assistenziale; svolgere attività finalizzate all’integrazione con altri operatori e al lavoro in team”.
La vera novità sta però nel secondo provvedimento, che in merito alla nuova figura professionale, ancora privo di denominazione e per il momento indicata con una doppia X, stabilisce: “L’XX è operatore di interesse sanitario di cui all’art. 1, comma 2, della Legge 1° febbraio 2006, n. 43”. E ancora: “È un operatore in possesso della qualifica di operatore socio-sanitario che, a seguito di un ulteriore percorso formativo, consegue la qualifica di XX”.
Capitolo formazione. Per diventare “XX” è necessario uno specifico percorso formativo, al quale può accedere solo cho è già in possesso della qualifica di operatore socio-sanitario o di un titolo equipollente ai sensi della normativa vigente. Serve comunque un diploma di scuola secondaria di secondo grado di durata quinquennale o altro titolo di studio conseguito all’estero. E poi bisogna aver maturato un’esperienza professionale di almeno 24 mesi come operatore socio-sanitario.
Il nuovo corso di formazione avrà una durata complessiva non inferiore a 500 ore, da svolgersi in un periodo di tempo non inferiore a 6 mesi e non superiore a 12, e sarà strutturato in moduli didattici teorici di almeno 200 ore, con tirocinio di minimo 280 ore e almeno 20 ore di esercitazioni/simulazioni. Previsto anche l’obbligo di frequentare eventi formativi di aggiornamento riguardanti gli ambiti operativi di competenza per una durata complessiva di almeno 15 ore annuali.
ALLEGATO: Bozza dei provvedimenti
Redazione Nurse Times
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