Dopo le denunce dei giorni scorsi, in seguito al sovraffollamento e al ‘blocco’ delle ambulanze, i Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri sono arrivati presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo di Roma. Lo annuncia il sindacato degli infermieri Nursind.
Dopo le varie denunce delle settimane scorse, in cui si è evidenziata una situazione a dir poco critica dei Pronto Soccorso romani (Pertini, Umberto I, Sant’Andrea, Casilino, Gemelli e San Camillo… tutti al collasso), i Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri (NAS) hanno effettuato un blitz presso l’Ospedale San Camillo di Roma, situato sulla Circonvallazione Gianicolense
La situazione, fuori controllo sin dai giorni successivi al Natale, ha visto tantissimi pazienti in attesa presso il nosocomio romano; troppi. In un vero e proprio caos fatto di barelle ‘parcheggiate’ ovunque, posti letto assenti, lettighe delle unità mobili di soccorso utilizzate al loro posto, interminabili ore di attesa e ambulanze inevitabilmente ‘bloccate’ ad aspettare il proprio equipaggiamento. Una bolgia.
A comunicare la sortita dei NAS è stato Marco Lelli, segretario provinciale del sindacato degli infermieri Nursind. Queste le sue parole rilasciate a Repubblica: “In questi giorni, per le condizioni di sovraffollamento, si è determinato il blocco di oltre 40 ambulanze
in tutta Roma, di cui almeno sei al San Camillo, che si sono dovute utilizzare per ospitare i pazienti a seguito della mancanza di posti letto per il ricovero. Al momento la situazione è ancora di grande sovraffollamento, con numerosi pazienti in attesa di ricovero”.Il resto… è pura e semplice cronaca di un ‘sistema’ che non funziona più, che dovrebbe necessariamente assumere nuovo personale, che probabilmente dovrebbe ‘educare’ di più i suoi utenti su come utilizzare il servizio d’emergenza, dovrebbe potenziare il ruolo dei medici di base e che dovrebbe adeguarsi in fretta alle nuove esigenze di una popolazione sempre più anziana e affetta da tante e diverse patologie croniche.
Una cronaca fatta di parentesi tristi… molto tristi. Dove non c’è più né il tempo né il posto per l’empatia: “…in coma e in barella, nel Pronto soccorso del San Camillo, è stato una decina di ore, digiuno, senza bere, svestito, senza lenzuola e alla nostra richiesta di avere una coperta ci è stato risposto che quello non era un hotel” (da Repubblica).
Fonte: Repubblica
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