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Ospedale di Bentivoglio, troppe ombre sul futuro

A lanciare l’allareme è la Fials. Preoccupa, in particolare, il taglio dei posti letto.

L’Ospedale di Bentivoglio è nel caos. Tra tagli indiscriminati e personale allo stremo, nessuna certezza sul futuro di reparti e servizi per i cittadini. Sarebbe opportuno, a detta della Fials, che la Usl di Bologna chiarisse subito la sua posizione e, soprattutto, cosa intende fare del presidio ospedaliero.

I dati non sono rassicuranti. Nell’anno 2012 la mannaia è calata sull’area della lungo degenza, facendo registrare un meno 20 posti letto per acuti. Depotenziata anche l’offerta pediatrica: si passa da 6 posti letto di neonatologia a 4 posti letto; si registra inoltre la variazione dell’orario di apertura del pronto soccorso pediatrico, che passa da h24 a h12, con una chiusura notturna che ha suscitato non pochi problemi e polemiche. Si continua con la rimodulazione in deficit di 12 posti letto nel reparto di ostetricia/ginecologia. Ad oggi ci sono solo 8 posti, accorpati alla chirurgia. Si passa poi al taglio in medicina/geriatria: da 48 a 36 posti letto, divisi tra area rossa e area blu.

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Al taglio dei posti letto e alla riduzione dei servizi, si accompagna la situazione disastrosa in cui versano gli operatori del nosocomio: doppi turni, anche di 12 ore consecutive; rientri sul girono di riposo; difficoltà ad andare  in ferie; carichi di lavoro estenuanti; difficoltà a erogare prestazioni clinico assistenziali di alto livello a favore dei degenti.                             .

Negli innumerevoli tavoli di trattativa con l’Azienda Usl di Bologna, nonostante le rimostranze della Fials e numeri alla mano, la direzione generale non ha dato alcuna spiegazione plausibile sulla riduzione dei posti letto e sul conseguente depotenziamento dei servizi a favore dei cittadini. La Federazione italiana autonomie locali e sanità chiede dunque che la Usl fornisca i dati del residuo ferie e del lavoro straordinario e, soprattutto, che spieghi ai cittadini perché ha tagliato posti letto senza creare percorsi alternativi come la cura dei degenti a domicilio, l’implementazione dell’Adi (assistenza domiciliare integrata), la deospedalizzazione delle patologie non gravi, ecc.

Per questi motivi una delegazione della Fials ha incontrato ieri il sindaco di Bentivoglio, chiedendo supporto per evitare che l’ospedale sia declassato e depotenziato, come successo all’ospedale di Loiano. Come sindacato rappresentativo di circa 4mila associati nella sola provincia di Bologna, la Fials sente infatti il bisogno di tutelare i suoi iscritti (infermieri, pensionati, medici) in tutte le sedi politiche e istituzionali.

 

Redazione Nurse Times

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