Obesità infantile: antibiotici coinvolti?

Uno studio statunitense pubblicato su Gastroenterology (VEDI) ha dimostrato che la somministrazione degli antibiotici nei bambini al di sotto dei due anni, si associa in molti casi ad obesità infantile.

I ricercatori dell’Università della Pennsylvania di Philadelphia (Usa), in uno studio pubblicato sulla rivista Gastroenterology, sostengono che la somministrazione di antibiotici prima dell’età di 24 mesi aumenterebbe il rischio di obesità infantile. I bambini sottoposti ad almeno tre cicli di terapia antibiotica prima di aver compiuto il secondo anno di vita, infatti, correrebbero un rischio maggiore di diventare in sovrappeso durante la prima infanzia.

La ricerca ha interessato 21.714 bimbi britannici, che sono stati seguiti dai 3 mesi fino ai 4-5 anni di età, durante uno studio retrospettivo condotto tra il 1995 e il 2013. Chi aveva assunto antibiotici al di sotto dei due anni di vita, aveva più probabilità di diventare un bambino obeso; ed il pericolo interessava soprattutto i soggetti che avevano assunto i farmaci quando erano molto piccoli, con un aumento assoluto dell’1,2% e relativo del 25% del rischio di accumulare parecchio peso durante la prima infanzia. Tre o più cicli di terapia antibiotica entro i due anni di vita, erano associati ad un rischio addirittura maggiore.

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Così osserva Frank Irving Scott, direttore dello studio:

Gli antibiotici sono stati utilizzati, per diversi decenni, per stimolare l’aumento di peso nel bestiame, e la nostra ricerca conferma che questi medicinali hanno lo stesso effetto sugli esseri umani. Il nostro lavoro non intende suggerire di rinunciare all’impiego degli antibiotici anche quando è necessario, ma piuttosto invita medici e genitori a pensarci due volte prima di somministrare questi farmaci ai bambini, in assenza delle dovute indicazioni”.

“I nostri risultati confermano – continua Scott – la teoria secondo cui gli antibiotici possono progressivamente alterare la composizione e la funzionalità del microbioma intestinale favorendo la predisposizione dei bambini a diventare obesi, proprio come si verifica nel bestiame”.

Alessio Biondino

Fonte:

www.salute24.ilsole24ore.com

Foto:

//the-fat-boy.deviantart.com

Redazione Nurse Times

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