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Nursing Up. Prorogati di 12 mesi l’acquisizione degli Ecm per operatori sanitari. Dal Governo una risposta concreta all’appello del nostro sindacato»

Sanità, Nursing Up De Palma: «Prorogati di 12 mesi i termini per l’acquisizione dei crediti Ecm per gli operatori sanitari. Dal Governo una risposta concreta all’accorato appello del nostro sindacato»

ROMA 4 GENN 2023 – «Attraverso il Decreto “Milleproroghe”, il nuovo Governo ha deciso di mettere in atto la tanto attesa proroga di 12 mesi relativa alla scadenza dei crediti Ecm per i nostri operatori sanitari.

Siamo di fronte ad un gesto di responsabilità da parte dell’esecutivo, che consente, senza dubbio, di concedere un tempo indispensabile e legittimo ai professionisti della sanità non in regola con l’obbligo dei crediti formativi, che come noto rischiavano sanzioni anche gravi.

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Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Il Decreto legge 29 dicembre 2022 sostituisce le parole “triennio 2020-2022” scritte nell’articolo 5-bis del decreto-legge 29 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, con la legge 17 luglio 2020, n. 77 con le parole “quadriennio 2020-2023. Decreto in vigore dal 30 dicembre 2022. In pratica si sposta a dicembre 2023 il fabbisogno formativo originariamente richiesto entro il 2022.

La pubblicazione, avvenuta qualche giorno, fa, nella Gazzetta Ufficiale, apre finalmente quegli attesi spiragli per i quali ci eravamo personalmente battuti e in merito ai quali il nostro sindacato, con un mirato comunicato stampa del 14 settembre 2022, si era rivolto direttamente al Ministro della Salute, corroborando tale richiesta con una serie di pressioni e sollecitazioni ai vari livelli, per chiedere , senza mezzi termini, di rivedere la normativa in vigore per tutelare gli infermieri e gli altri professionisti del comparto.

Ci mostrammo estremamente preoccupati, dal momento che si paventava addirittura il rischio di radiazione dall’albo per coloro che non si fossero messi in regola con i crediti Ecm entro il 2023.

Dichiarammo apertamente il nostro dissenso, evidenziando che gli infermieri e gli altri professionisti sanitari italiani, dopo gli anni delle battaglie contro il Covid, oggi sottopagati e vessati da un sistema sanitario che continua a metterci nella condizione di scrivere pagine poco edificanti nel lungo e tormentato libro della storia dei professionisti sanitari, non meritavano, come costretti eternamente a camminare su un cornicione, di subire ulteriori colpi, che rischiavano di aumentare il loro disagio.

Evidenziammo senza se e senza ma , continua De Palma, che il poco tempo a disposizione, non avrebbe consentito, purtroppo, a tanti, di applicarsi come desideravano, e di dedicare lo spazio necessario alle attività di aggiornamento senza correre il serio rischio di precludere, ulteriormente, i già minati bisogni delle proprie famiglie, dei propri figli.

Redazione NurseTimes

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