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Nursind Emilia-Romagna contesta le nomine dei direttori assistenziali: “Priorità alle necessità immediate, non alle cariche apicali”

La decisione di privilegiare nomine apicali al posto delle necessità immediate genera disappunto tra gli infermieri del Nursind

Nessuna contrarietà alla figura in sé, ma mentre facciamo i conti con piante organiche carenti, liste d’attesa da smaltire, infermieri poco gratificati e scarsa organizzazione, sarebbe stato meglio usare queste importanti risorse in altro modo. Sembra una nomina incentrata più sulla singola persona e che su tutto il resto”

BOLOGNA, 5 FEBBRAIO 2024 – “Non siamo assolutamente contrari alla figura del direttore assistenziale, però riteniamo che non sia questo il momento giusto per destinare le già poche risorse a disposizione per fare delle nomine che non gratificano i professionisti ogni giorno in prima linea, come sostiene la Regione. Anzi, forse in questo momento, con ancora tante questioni da affrontare, dalla piante organiche carenti alle liste d’attesa da smaltire, una nomina apicale gratifica solo chi la ottiene”.

La segretaria regionale del Nursind Emilia-Romagna, Antonella Rodigliano, esprime preoccupazione e disappunto in merito alle recenti nomine dei direttori assistenziali nelle varie strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna. Nomine che posizionano queste figure all’interno della direzione strategica aziendale e che sono state effettuate senza tener conto del contesto e delle necessità degli infermieri, che quindi rimangono ampiamente ignorate.

“Sarebbe stato meglio usare quelle risorse per gratificare davvero i professionisti, si tratta di nomine certamente più opportune in momenti in cui le cose vanno bene- continua la rappresentante del sindacato degli infermieri-. Ci sono continui tagli, carenza di personale, in alcuni casi straordinari non retribuiti e un’intera categoria costantemente sotto stress: in questo modo non si riescono a dare neppure le giuste risposte ai cittadini.

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Queste risorse si potevano usare, ad esempio, per nuove assunzioni, in modo da smaltire anche le liste d’attesa, invece si è deciso diversamente. Tra l’altro con costi importanti, perché attorno a questa figura ci sono quelle di altri dirigenti che lavoreranno insieme”.

“Ribadiamo di non essere contrari a questa figura – conclude la segretaria del Nursind – ma ora è inopportuna. Anche perché nell’organizzazione interna non sta cambiando nulla, la gestione è sempre la stessa malgrado i problemi sotto gli occhi di tutti: ci chiediamo con quale criterio un nuovo direttore può migliorare un ospedale se alla base rimane tutto uguale a livello organizzativo. E poi in che modo gratifica un’intera categoria? Si stanno portando delle importanti risorse verso direzioni sbagliate: sembra una nomina incentrata più sulla singola persona e poco su tutto il resto”.

Redazione NurseTimes

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