Nursind: “A Figline l’ennesimo tentativo di appaltare un pezzo di sanità pubblica: l’automedica non può essere privatizzata”

Il sindacato degli infermieri: “Nessun progetto che giustifichi la decisione di affidare all’associazionismo il servizio dell’autista soccorritore. L’Azienda risponda sui numeri”.

“Al presidio ospedaliero Serristori di Figline Valdarno è in corso l’ennesimo tentativo di appaltare un pezzo di sanità pubblica al privato: apprendiamo dai giornali, in assenza di qualunque comunicazione ufficiale, che l’Azienda sanitaria Toscana Centro avrebbe intenzione di affidare a un’associazione di volontariato la guida dell’automedica. Una decisione incoerente e non giustificata”. È quanto dichiarano i rappresentanti del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, in merito alle ultime notizie uscite sull’organizzazione locale del servizio di emergenza urgenza.

Giampaolo Giannoni

“Siamo d’accordo sul fatto che dobbiamo arrivare a formare una figura di autista soccorritore – dichiara Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind Toscana – e riconosciamo il valore dell’associazionismo. Ma ognuno ha le proprie competenze: non è ammissibile esternalizzare un servizio del genere in assenza di una delibera regionale o aziendale”.

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“Non si conoscono i contorni del progetto

– aggiunge Salvatore Sequino, responsabile dell’area fiorentina del Nursind – né è chiaro se il mezzo dovrebbe appartenere all’Azienda sanitaria o all’associazione di riferimento. Non c’è nessun progetto ufficiale che parli di questa annunciata sperimentazione”.
Salvatore Sequino

“Come sindacato – continuano i referenti del Nursind –, ribadiamo l’imprescindibilità che l’automedica sia guidata da personale pubblico. L’Azienda sanitaria Toscana Centro risponda sui numeri: a quanto ammonta la spesa per l’appalto del servizio? E perché non sono stati avvisati i sindacati come previsto dal normale iter procedurale?”.

“Resta da capire – conclude Sequino – dove Azienda sanitaria e Regione Toscana abbiano intenzione di reperire i fondi per l’operazione, in favore dell’associazionismo, mentre proprio il 118 di Firenze-Prato, da cui dipende Figline, ha difficoltà nell’acquistare e riparare defibrillatori, aggiustare computer di bordo e più in linea generale far quadrare i conti”.

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