Il confezionamento di una stomia comporta un’alterazione della qualità di vita del soggetto condizionandone la vita sociale, la sfera sessuale, l’immagine corporea, l’autostima, il benessere.
Grande successo per il progetto editoriale targato Nurse Times denominato Nurse EXperimental Thesis (NExT), rivolto a tutti gli studenti in Infermieristica e neo laureati che raggiungono un obiettivo importante della propria vita.
Sono numerosi i lavori di tesi di laurea che giungono all’indirizzo mail della nostra redazione (redazione@nursetimes.org) e successivamente pubblicate nello spazio dedicato.
Il lavoro di tesi presentato dalla collega Rosanna Lacerenza dal titolo “La qualità di vita del paziente portatore di stomia”.
Il confezionamento di una stomia comporta un’alterazione della qualità di vita del soggetto condizionandone la vita sociale, la sfera sessuale, l’immagine corporea, l’autostima, il benessere.
Per valutare la qualità di vita del paziente portatore di stomia è stato utilizzato il questionario Stoma QoL (quality of life) ossia uno strumento validato a livello nazionale.
La durata dello studio di ricerca è stato pari a 3 mesi, da aprile a luglio 2016 ed i soggetti intervistati sono pari a 163 i quali sono stati reclutati presso l’ABS di Bari, la AISTOM, e in gruppi di stomizzati presenti su Facebook ai cui il questionario è stato somministrato online.
In relazione al sesso, la qualità di vita è risultata migliore negli uomini stomizzati piuttosto che nelle donne; tale fattore può essere dato dall’impatto psicologico e dall’importanza che l’immagine corporea riveste nella vita della donna.
Gli intervistati si presentavano in una fascia d’età ampiamente variabile in cui sono stati riscontrati livelli della qualità di vita peggiori con l’aumentare dell’età degli intervistati; dunque nei giovani l’adattamento alla nuova condizione di vita è parso maggiormente positivo.
Un dato particolare emerso dallo studio di ricerca è quello che mette in relazione soggetti stomizzati con diagnosi neoplastica e quelli con diagnosi non neoplastica (morbo di Crohn, rcu…) da cui è risultato un livello di qualità di vita peggiore nei soggetti con diagnosi non neoplastica. Tale dato fa riflettere su come la diagnosi non sempre sia un fattore determinante nell’attestazione di una qualità di vita migliore.
Punteggi più alti sono risultati dai questionari stoma QoL dei pazienti urostomizzati piuttosto che da quelli di colostomizzati e ileostomizzati.
Seppure vi siano stati soggetti che hanno denunciato una qualità di vita pessima, il risultato totale dello stoma QoL ha evidenziato un punteggio indicativo nel complesso di una qualità di vita discreta.
In relazione alla capacità di autogestione della stomia, non sono emerse grandi differenze tra soggetti in grado di autogestirsi e soggetti che invece affidano la gestione della stomia a professionisti o altri soggetti come i parenti; tuttavia le proposte utili al fine di aumentare la qualità di vita dei soggetti che vivono tale situazione sono:
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