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Muore 3 giorni dopo essersi ferito, indagati due medici e una oss

L’anziano, ospite della casa di riposo, è deceduto in ospedale. Martedì l’autopsia; La struttura parrocchiale: vicini ai familiari

SAN VITO AL TAGLIAMENTO- Salgono a tre gli indagati, in vista dell’autopsia, per il decesso di Luciano Bianchini, 95 anni: si tratta di un’operatrice sociosanitaria e di un medico della casa di riposo parrocchiale di San Vito, dove l’anziano era accudito, e di un medico del pronto soccorso dell’ospedale di San Vito, dove è stato ricoverato.

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A innescare gli approfondimenti del pm è stato un esposto dei familiari di Bianchini. L’anziano si è ferito a una gamba il 2 agosto in casa di riposo. Ai familiari è stato riferito che si è tagliato contro uno spigolo, dopo essersi mosso sulla carrozzina, mentre l’operatrice socio-sanitaria lo stava trasportando.

Subito è stato portato al pronto soccorso e medicato. Dal 2 agosto gli è stata sospesa la terapia con un farmaco anticoagulante. Il 5 agosto, però, la ferita ha ricominciato a sanguinare. L’anziano è entrato al pronto soccorso alle 12.45 ed è deceduto alle 19.30. Dalle analisi sono emersi valori molto alti di Inr (difficoltà di coagulazione). Il pm Marco Faion ha affidato al medico legale Antonello Cirnelli l’autopsia, slittata a martedì, per fare luce su tutti questi aspetti. I familiari si sono affidati al consulente Giovanni Del Ben.

«Il personale sanitario e socio-sanitario della struttura – ha spiegato la casa di riposo su Facebook – è prontamente intervenuto in ogni evento che ha interessato il nostro residente, tanto in occasione dell’infortunio involontario che gli ha causato la ferita, quanto nella complicazione della stessa. In entrambe le circostanze dopo aver prestato le prime e immediate cure, è stato altrettanto tempestivamente allertato il servizio di emergenza sanitaria».

La struttura ha espresso il più sincero rammarico per l’accaduto e la vicinanza ai familiari, e ha evidenziato la correttezza del proprio operato, «Fatte salve eventuali specifiche responsabilità personali». Per la casa di riposo, «l’accertamento delle ragioni del decesso, in particolar modo la reale correlazione con l’incidente avvenuto qualche giorno prima, è naturalmente interesse di tutte le parti», soprattutto di quanti sono stati direttamente coinvolti. «Da parte nostra possiamo assicurare la massima attenzione e impegno quotidiano da parte di tutti i nostri operatori che, anche durante la pandemia e le sue difficoltà, stanno continuando a garantire la regolare e piena continuità delle cure e dell’assistenza».

Fonte: MessaggeroVeneto

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