Misure a sostegno della famiglia: subito il bonus bebè per tutti

Il cosiddetto Family Act prevede risorse per costruire nuovo asili nido, incentivi alle aziende per favorire il rientro al lavoro delle madri e il lavoro agile.

Doppio binario delle misure per sostenere la famiglia e combattere la denatalità. Il Governo sta mettendo a punto un pacchetto da attuare in due step: il primo con la Legge di bilancio 2020 e il secondo tramite un disegno di legge collegato alla manovra, presentato come Family Act dallo stesso ministro Elena Bonetti. Il primo dispone una serie di novità in arrivo subito, con l’inizio del prossimo anno. Il secondo vuole essere una riforma strutturale del welfare per le famiglie, da approvare e necessariamente poi attuare. Fin da subito il Governo ha deciso di ritoccare con la manovra questi aiuti alle famiglie: • sarà confermato e potenziato il bonus nido, contributo da 1.500 euro per tutti i bambini che frequentano l’asilo nido, pubblico o privato, incrementabile fino a 3mila euro per i redditi medio-bassi; • sarà potenziato ed esteso a tutti, per 12 mesi, il bonus bebè per ciascun figlio, un assegno da 80 a 160 euro mensili, graduati in base alla situazione economica del nucleo per i nati da gennaio 2020; • il congedo obbligatorio per i papà sarà finanziato ed esteso fino a sette giorni. Resteranno in vigore il premio alla nascita (bonus mamma domani) di 800 euro una tantum per le neo-mamme e le altre prestazioni sodali e fiscali in vigore. Le novità inserite in manovra, ovviamente, andranno discusse in Parlamento e potranno subire modifiche. Ma intanto così il Governo definisce le coperture finanziarie: dal 2020 sarà costituito un fondo unico per la famiglia da 2 miliardi di euro, in cui confluiranno, fra le altre, sia le risorse destinate a strumenti attualmente in vigore sia 573 milioni aggiuntivi assegnati nel Documento di programmazione finanziaria inviato a Bruxelles. Sul piatto, quindi, ci sono già: i 204 milioni di euro del bonus bebè stanziati per il 2020; i 330 milioni di euro annuali impegnati a regime per il bonus nido a partire dal 2020; i 400 milioni annuali del premio alla nascita. Questo fondo, nel disegno del Family Act, in un secondo momento andrà potenziato e servirà per finanziare il progetto di un nuovo assegno unico universale. Da subito le famiglie potranno beneficiare del nuovo bonus nido, che attualmente conta 252.133 beneficiari: resta confermato l’aiuto mensile a chi dimostra di frequentare un nido, con la possibilità per chi ha un reddito sotto una certa soglia (da definire) di ottenere un rimborso della retta più elevato, fino a 272 euro. C’è da considerare, comunque, che le famiglie meno abbienti spesso già fruiscono di rette scontate, se non addirittura azzerate. Per i nuovi nati, da gennaio 2020, inoltre, la formula del bonus bebè sarà rivista: viene eliminato il requisito dell’Isee fino a 23mila euro, che limitava la platea dei beneficiari, e l’assegno mensile sarà fruibile fino a dicembre 2020. Se il trend demografico viene confermato, quindi, i potenziali beneficiari saranno cica 400mila (in linea con i bebè del 2018). Facendo qualche calcolo, per esempio, i genitori di un bambino nato a gennaio 2020, salvo impedimenti al cumulo dei benefici, potranno percepire 800 euro di premio alla nascita, 960 euro di bonus bebè (a 80 euro mensili), più, ipotizzando la frequenza di un nido dai tre mesi di età, 1.090 euro di bonus nido. Cifre che, per i nuclei con i redditi più bassi, potrebbero arrivare fino a un totale di 4.896 euro, fruendo della misura massima dei bonus. Il Family Act, in un secondo momento, riformerà l’intero welfare familiare con l’obiettivo di introdurre un assegno universale strutturale per ciascun figlio
, dalla nasata all’età adulta, potenziato con il riordino di misure esistenti e nuovi investimenti. Il disegno dell’assegno unico, che probabilmente andrà a sostituire le misure esistenti, sarà messo a punto in un disegno di legge collegato alla manovra. Resta da chiarire come questo progetto si concilierà con il già avanzato iter parlamentare del Ddl 687 (primi firmatari Graziano Del Rio e Stefano Lepri del Pd), che va nella stessa direzione e approderà alla Camera tra una settimana, dopo l’esame in Commissione Affari sodali, avvenuto nei mesi scorsi. Redazione Nurse Times Fonte: Il Sole 24 Ore  
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