Mieloma multiplo: parere positivo del Chmp per due triplette di farmaci

L’esperto: “Importante allargamento delle opzioni di terapia per i pazienti, sia di nuova diagnosi che refrattari dopo precedente trattamento”.

Celgene Corporation ha ricevuto il parere positivo da parte del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) in merito alle due triplette a base degli Imid di Celgene, Revlimid (a base di lenalidomide) e Imnovid (a base di pomalidomide).

Il Comitato ha raccomandato l’approvazione dell’ampliamento dell’indicazione di lenalidomide come terapia di associazione con bortezomib e desametasone (RVd) per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi non eleggibili al trapianto. Inoltre iI Chmp ha raccomandato l’approvazione di pomalidomidein in associazione con bortezomib e desametasone (PVd) per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo che hanno ricevuto almeno un precedente trattamento a base dilenalidomide.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


«Il parere positivo del Chmp relativamente alle triplette RVd e PVd rappresenta un importante allargamento delle opzioni di terapia per i pazienti con mieloma multiplo, sia di nuova diagnosi che ricaduto/refrattario dopo precedenti linee di trattamento

– commenta Michele Cavo, professore ordinario di Ematologia all’Università di Bologna e direttore dell’Istituto di Ematologia “Seragnoli”, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola Malpighi di Bologna –. RVd si configura, infatti, come una più efficace alternativa terapeutica rispetto agli attuali standard di trattamento di prima linea dei pazienti non eleggibili a ricevere un trapianto autologo, ai quali assicura un significativo prolungamento sia della sopravvivenza globale (il cui valore mediano è risultato superiore a 6 anni nello studio registrati vo) che della sopravvivenza libera da progressione di malattia (valore mediano superiore a 40 mesi). PVd rappresenta, invece, una delle più efficaci combinazioni attualmente disponibili per la terapia di salvataggio dei pazienti ricaduti o refrattari dopo una precedente esposizione a lenalidomide, e in particolare di coloro che ad essa sono divenuti refrattari, soprattutto se utilizzata coi trattamento di seconda linea».

Redazione Nurse Times

Fonte: Avvenire

 

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Bari. Aggressione Infermieri: Galante (M5S): “Audizioni con OPI, ASL e dipartimento Salute per capire come intervenire”

In risposta all'aggressione, la Asl Bari ha annunciato il suo sostegno legale agli infermieri coinvolti…

28/04/2024

Infermieri sottopagati: la verità sulla mancanza di attrattività

Gli infermieri sono il cuore pulsante del nostro sistema sanitario, eppure sono spesso sottovalutati e…

28/04/2024

L’infermiere Gianluca Pucciarelli nominato Paladino della Salute per la seconda volta: riconoscimento di eccellenza nell’impegno scientifico

Il rinomato ricercatore Gianluca Pucciarelli è stato onorato con il prestigioso titolo di Paladino della…

27/04/2024

La Conferenza di Alma Ata: un punto di svolta nella storia della salute globale

La Conferenza di Alma Ata: Un Evento Epocale per la Salute Pubblica Nel settembre 1978,…

27/04/2024

Associazione Nazionale Docenti Universitari: “Il numero chiuso rimane e peggiora. Un massacro formativo ed economico”

L’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) critica fortemente il testo base adottato dalla Commissione del Senato…

26/04/2024

Miopia, tra gli under 14 sta diventando un’epidemia

In oftalmologia sta prendendo sempre più piede tra gli under 14 il problema della miopia.…

26/04/2024