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Microbiota: il legame misterioso tra intestino e cervello

Il 2008 segnò l’inizio di una nuova era di ricerca scientifica grazie a un editoriale scritto da Maria Rescigno, una biologa specializzata in Biotecnologia applicata e oggi professoressa di Patologia generale.

L’articolo, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Mucosal Immunology, trattava dell’asse intestino-cervello, una connessione biderizionale tra l’intestino e il cervello che si è dimostrata cruciale per il nostro benessere.

Da allora, il campo di studio si è intensificato notevolmente, portando a una maggiore comprensione di questo enigmatico rapporto tra gli organi. Recentemente, Maria Rescigno ha pubblicato un libro intitolato “Microbiota Geniale” per Vallardi Ed., in cui racconta il percorso complesso e articolato di questa promettente area di ricerca, che continua ad essere ricca di stimoli e quesiti ancora irrisolti.

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Uno degli elementi chiave nella comprensione di questo asse intestino-cervello è il microbiota intestinale, una comunità di batteri, virus, funghi, parassiti e Archea presenti nell’intestino. Questi microbi possono essere sia simbionti, benefici per il nostro organismo, che patobionti, potenzialmente dannosi. Un equilibrio delicato tra le due classi di microbi, definito “eubiosi”, è fondamentale per la salute intestinale e il benessere generale.

Maria Rescigno ha evidenziato come il microbiota giochi un ruolo cruciale nel mantenere la salute del cervello e del sistema nervoso. Sia i pazienti con malattie neurologiche che quelli con patologie dell’intestino hanno dimostrato una composizione diversa del microbiota rispetto ai soggetti sani. Questo ha portato gli scienziati a chiedersi se le modificazioni del microbiota siano la causa o l’effetto di queste malattie, aprendo la strada a nuovi approfondimenti e ricerche.

Il legame tra l’intestino e il cervello non è una novità assoluta.

Già nell’Ottocento, l’anatomista francese Marie Francois Xavier-Bichat e il neurogastroenterologo Michael D. Gershon avevano intuito l’esistenza di un sistema nervoso intestinale, definito “il nostro secondo cervello”. Tuttavia, grazie ai progressi nella ricerca e alla scoperta di nuove barriere vascolari, come quella identificata da Maria Rescigno nel 2015,

oggi siamo in grado di comprendere meglio i meccanismi sottostanti e le implicazioni cliniche di questo legame misterioso.

La presenza di una barriera vascolare sia nell’intestino sia nel cervello suggerisce parallelismi tra i due organi e il loro costante scambio di informazioni. Quando il microbiota è alterato, sostanze infiammatorie possono entrare in circolazione e minacciare il benessere del cervello. Di conseguenza, il cervello reagisce ergendo una sorta di sbarramento per proteggersi, ma questa risposta difensiva potrebbe avere ricadute negative sullo stato d’animo, causando ansia e altri disturbi dell’umore.

La ricerca continua a indagare sulle cause e gli effetti del microbiota intestinale e sulle sue implicazioni nella salute del cervello. I risultati finora ottenuti sono promettenti, ma c’è ancora molto da scoprire. Gli studi su modelli preclinici suggeriscono un coinvolgimento diretto del microbiota nel processo di sviluppo delle malattie neurologiche, aprendo nuove possibilità di trattamento e prevenzione.

Maria Rescigno, con il suo lavoro pionieristico e il suo libro “Microbiota Geniale”, ha gettato nuova luce su questa affascinante area di ricerca e ha dimostrato che il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave nella nostra salute e nel benessere generale. La sua ricerca continua a essere una fonte di ispirazione per scienziati di diverse discipline, dalla microbiologia alla neurologia, dalle scienze nutrizionali alla psichiatria, che collaborano per svelare i segreti di questo enigmatico asse intestino-cervello e per migliorare la nostra comprensione e cura del corpo e della mente.

Redazione NurseTimes

Fonte: Fondazione Veronesi

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