A ricevere l’incubatrice sono stati il dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di Ginecologia e Ostetricia di Humanitas San Pio X, e la dottoressa Paola Marangione, responsabile di Neonatologia. «La nuova incubatrice permette di proteggere i piccoli nati a pretermine (dalla 34esima settimana di gestazione) in una fase così delicata del loro arrivo nel mondo, offrendo monitoraggio e supporto clinico continuo», spiega Marangione.
«Garantisce inoltre il controllo delle infezioni, il mantenimento costante dell’eventuale supplementazione di ossigeno, evita la termo dispersione mantenendo stabili temperatura e umidità anche con gli oblò aperti. In più, la musicoterapia. Sebbene alla nascita il neonato venga subito trasferito all’interno dell’incubatrice, questa particolare culla è dotata di oblò regolabili che favoriscono il bonding, ovvero la vicinanza e quindi la creazione di un forte legame familiare tra bimbo, mamma e papà, fin dai primi attimi di vita».
Conferma Bulfoni: «Questa culla è un tassello importante per il nostro Punto Nascita e rinforza il nostro impegno sul fronte della sicurezza durante tutto il percorso della futura mamma, dalla gravidanza al parto fino al rientro a casa. Alcuni esempi sono la diagnostica più avanzata, il triage ostetrico h24, l’ostetrica one to one e la sala operatoria per le urgenze all’interno del blocco parto. Un impegno riconosciuto dalle nostre mamme milanesi e non solo, che ci ha permesso di far nascere nel 2018 in Humanitas San Pio X oltre 1000 bambini».
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