Poco prima di partire per Rio, aveva promesso la sua eventuale medaglia ad un bimbo di soli tre anni, Piotr Malachowski, trentatrenne campione del mondo nel lancio del disco. Un bimbo speciale, che combatteva da due anni la sua battaglia contro un cancro all’occhio e per cui quel riconoscimento di metallo sarebbe stata l’unica speranza per potersi permettere un delicato e costoso (480.000 zloty, circa 140.000 euro) intervento chirurgico presso la clinica di oncologia oculistica David Abramson a New York.
E così Piotr, con questo forte stimolo in più, è volato in Brasile, ha dato tutto e si è battuto come un leone per la conquista del titolo iridato. Che non ce l’abbia fatta e che sia tornato “solo” con un argento è forse nient’altro che un dettaglio, visto che è riuscito comunque a raggiungere un importante obiettivo: far operare il piccolo.
Sì, perché la scorsa settimana, tornato da Rio, Piotr ha annunciato su Facebook di aver messo all’asta la sua medaglia con queste parole: “Ho combattuto per l’oro a Rio. Oggi sto invitando tutti a lottare per qualcosa di ancora più prezioso. Se mi aiuti, la mia medaglia d’argento potrebbe rivelarsi più preziosa dell’oro per Olek
”, rivelando la vicenda.Il post, diventato virale in pochissimo tempo, ha funzionato: Piotr ha ricevuto offerte da tutto il mondo fino a che Dominika e Sebastian Kulczyk (imprenditori e investitori dell’alta finanza, le persone più ricche in Polonia) si sono aggiudicati il discobolo per una cifra in grado di coprire per 2/3 la spesa prevista per l’operazione. Al restante 1/3 ci aveva già pensato una fondazione polacca, la Siepomaga.
Questo il commento dell’atleta, per ringraziare i suoi fan: “Siamo stati in grado di dimostrare che insieme possiamo fare miracoli. La mia medaglia d’argento oggi vale molto di più di quanto non fosse solo una settimana fa. Vale la vita e la salute del piccolo Olek. Questo è il nostro grande, condiviso, successo”.
Complimenti, Piotr Malachowski, medaglia d’argento… dal cuore d’oro.
Fonte: Corriere Sociale
Immagine: Facebook
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