Mantova: Paziente distrugge sala di rianimazione, feriti 4 agenti durante l’arresto. Evacuata la struttura ospedaliera

Un operaio precario ha dato in escandescenza dopo aver perso il lavoro seminando il panico nel Pronto Soccorso dell'ospedale di Mantova

Un operaio precario ha dato in escandescenza dopo aver perso il lavoro seminando il panico nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Mantova

Le forze dell’ordine hanno dovuto evacuare personale sanitario e pazienti presenti nella struttura.

Una sala di rianimazione del pronto soccorso è stata completamente distrutta, quattro uomini tra poliziotti e carabinieri sono rinata ti feriti. Pazienti e parenti presenti sono stati evacuati nel parcheggio dell’ospedale.

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Gli interminabili minuti di terrore al Carlo Poma sono stati conseguenza del gesto estremo di A. S., un operaio di 26 anni residente a Suzzara. Il giovane era piantonato dalle forze dell’ordine in ospedale dopo essere stato arrestato. Era stato sedato dal personale sanitario.

Tutto ha avuto inizio ieri mattina quando il giovane viene colto da un malore nella propria abitazione. Viene chiamata un’ambulanza sul posto anche se l’intervento risulterà essere più difficile del previsto: il paziente è un stato di agitazione psicomotoria e, pertanto, si opta per un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

Giungerà in pronto soccorso alle ore 13 dopo aver aggredito un infermiere strappandogli la divisa a bordo del mezzo di soccorso.

Il paziente viene quindi sedato e trasferito in sala di rianimazione. La situazione sembra essere ormai sotto controllo ma alle 15.30 il giovane si risveglia.

Si strappa gli elettrodi dal petto e scende dal lettino. Un infermiere tenta di arginare la furia distruttiva del paziente tenendo bloccate le porte della sala di rianimazione. Un’altra porta viene sbarrata dai colleghi utilizzando una barella.

Dopo pochi minuti una delle due porte viene sfondata, ma l’ira del ricoverato si concentra contro l’infermiere intento a bloccare la porta.

Arrivano alcune volanti di carabinieri e polizia. Appena li vede, grida: «Uscirò di qui morto o ammanettato, ma preferisco morto».

Il degente scaglia monitor, fiale, macchinari e pezzi di metallo divelti dalle pareti contro gli agenti impossibilitati ad avvicinarsi.

La sua rabbia si rivolge nuovamente alla porta bloccata dall’infermiere: colpendo ripetutamente le vetrate riesce finalmente a sfondarle. Il pronto soccorso viene evacuato per motivi di sicurezza ed ogni paziente in barella viene trasferito nel parcheggio dell’ospedale.

Il giovane, sanguinante in seguito alle numerose ferite che si è procurato a mani e piedi spinge una signora in sedia a rotella e si impossessa di un’asta portaflebo, brandendola come un’arma.

Gli agenti di polizia gli spruzzano lo spray urticante negli occhi. Confuso e dolorante corre verso la sala d’aspetto scivolando e cadendo a terra. A questo punto i numerosi agenti accorsi sul posto gli saltano addosso e gli infermieri riescono nuovamente a sedarlo. Sarà intubato e trasportato nuovamente nella saletta devastata per essere successivamente trasferito in un’altra sala.

Nuovamente sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, dovrà restare in osservazione per almeno 24 ore.

I due carabinieri e i due poliziotti rimasti contusi nelle fasi più concitate non sono in gravi condizioni. I danni devono ancora essere stimati con accuratezza, ma ammonterebbero a svariate decine di migliaia di euro.

La follia sarebbe stata causata a motivi lavorativi: dopo due anni presso la ditta Iveco e sei proroghe del contratto, non gli sarebbe stato rinnovato il contratto.

Simone Gussoni

Fonte: Gazzetta di Mantova

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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