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Mantoan (Agenas): “Gli infermieri devono guadagnare di più. Il loro è un lavoro duro”

Ci sono tutte le condizioni per migliorare il nostro sistema sanitario. Io credo che i fondi siano sufficienti, vanno spesi meglio, va organizzato meglio il sistema sanitario, va ridefinito il ruolo Stato/Regioni. Il ministero della Salute deve recuperare un po’ più di ruolo nel campo della programmazione”. Così Domenico Mantoan, direttore nazionale Agenas, intervistato dal Giornale d’Italia in occasione del 21° Rapporto Ospedali&Salute “Reinventiamo il Servizio Sanitario. Come evitare la deriva di una Sanità per Censo”.

“Probabilmente dovremmo identificare un’agenzia che faccia i controlli e un’agenzia che verifichi l’appropriatezza delle prescrizioni – ha proseguito Mantoan -. Quest’ultima potrebbe essere l’Istituto Superiore di Sanità o l’Ages. Portiamo a termine l’investimento del territorio del Pnrr e poi abbiamo un sistema sanitario sicuramente ammodernato, in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, di una società che sta diventando più anziana, più vecchia, più sola…”.

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Mantoan ha parlato anche del ruolo degli infermieri: “Un sistema sanitario senza infermieri non riesce a funzionare. Noi abbiamo bisogno degli infermieri, ma oggi gli italiani non vogliono fare gli infermieri e scelgono altri mestieri. C’è una capacità formativa di 23-24mila infermieri, mentre le domande sono 15mila. Dobbiamo creare un contratto di lavoro che aiuti la professione infermieristica a tornare una professione scelta. È un mestiere duro, quello dell’infermiere, e non possiamo pensare che un infermiere guadagni quanto un funzionario di un ministero. L’infermiere deve guadagnare di più perché è un lavoro più duro, più impegnativo. E senza gli infermieri noi non possiamo fare sanità”.

Mantoan conclude con un cenno al rapporto tra pubblico e privato: “Il sistema sanitario italiano è quello che ha scelto di avere il più basso numero di posti letto in Europa. È un sistema gestito da strutture pubbliche, strutture private accreditate. Non esiste una doppia anima. Quello privato accreditato è un sistema che fa una funzione pubblica all’interno di questo basso numero di posti letto. Per cui io credo che la polemica pubblico/privato, da questo punto di vista, deve finire: non ha senso”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Giornale d’Italia

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