L’ospedale di San Pio “scarica” l’Università di Foggia

Cancellate tutte le convenzioni tra la Casa Sollievo della Sofferenza e la facoltà di Medicina. L’ateneo dauno sostiene di non conoscere le ragioni della decisione.

La Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (già al centro di un’altra scottante vicenda) ha deciso di non avvalersi più delle convenzioni mediche con la facoltà di Medicina dell’Università di Foggia, alcune delle quali in essere sin dal lontano 2006. Un fulmine non proprio a ciel sereno per l’ateneo dauno, che sapeva del disimpegno dal novembre scorso. Di certo una constatazione amara, quella del consiglio di amministrazione, che nella riunione del 27 marzo scorso ha deciso di avviare un contenzioso con l’ospedale fondato da San Pio, sottolineando un danno quantificabile in 1,6 milioni.

Formalmente l’Università ignora i motivi che hanno portato Casa Sollievo a un dietrofront per certi versi inusuale, trattandosi di un istituto a carattere scientifico di dichiarata fama e della naturale collaborazione instaurata già da alcuni anni con l’istituzione accademica. Un rapporto che trova in alcuni eminenti esponenti della facoltà dauna un punto di riferimento: primo fra tutti il preside Gianluigi Vendemiale, che ha in piedi una collaborazione scientifica con l’Irccs dal 2012 prorogata nel 2015.

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L’università avrebbe provato a far recedere Casa Sollievo dalla sua posizione, ma infruttuosi sarebbero stati i colloqui tenuti a più riprese dallo stesso Vendemiale e dai professori Lo Muzio e Foschino Barbaro con i vertici dell’ospedale garganico per provare a stemperare i toni e arrivare al dunque del problema. Questione complicata, a quanto pare, e c’è chi dice mossa da ragioni inconfessabili. Sta di fatto che l’Università non sembra proprio venirne a capo.

E a questo punto si infittisce il mistero. Cosa ha spinto Casa Sollievo al clamoroso passo indietro? In via Gramsci sottolineano la lunga collaborazione con l’Irccs e nessun elemento di criticità mai formalmente sollevato dall’istituto percettore di servizi in cambio di introiti non trascurabili per l’Università dauna, quantificabili al 31 dicembre 2018 in 276.488 euro. Somma che Casa Sollievo, da quella data, non versa più nelle casse dell’ateneo foggiano, più un altro credito vantato dall’istituzione accademica di 9mila euro per il corso di laurea in Infermieristica, che ha appunto sede a San Giovanni Rotondo.

Le malelingue sostengono che di Casa Sollievo “non c’è mai da fidarsi”, e ricordano come l’ospedale di San Pio sia da sempre considerato un concorrente della sanità pubblica foggiana, piuttosto che un alleato. Un’idiosincrasia sulla quale oggi sbatte pure l’Università. Sta di fatto che i posti dei professori Michele Giuliani, Vincenzo D’Angelo e Tommaso Cassano, assegnati per concorso nel 2014 nell’ambito dell’accordo quadro di collaborazione con Casa Sollievo, oggi rischiano di essere pagati a vuoto dall’Università foggiana, se non ci sarà un chiarimento per vie brevi.

Ricordiamo che l’accordo quadro finanzia un posto di professore di seconda fascia Malattie odontostomatologiche, un posto di professore di seconda fascia in Neurochirurgia e un terzo posto di professore di pari livello. Ben sette le convenzioni e gli accordi a questo punto saltati, o comunque in bilico fra Università e Casa Sollievo, partendo dalla convenzione dell’ottobre 2006 per il finanziamento di un posto da professore di seconda fascia in Diagnostica per immagini e radioterapia al professor Giuseppe Guglielmi.

E poi la convenzione, sempre dell’ottobre 2006, in Radiologia muscoloscheletrica (ancora Guglielmi), quella dell’ottobre 2012 con Vendemiale per attività formative e scientifiche, la convenzione del luglio 2013 per le attività di tirocinio degli studenti, quindi la convenzione dell’aprile 2015 per il conferimento di un incarico assistenziale di elevata specializzazione presso il Dipartimento testa-collo dell’Unità operativa di Chirurgia maxillo-facciale dell’Ireos. Chiudono il quadro la convenzione del luglio 2016 per Pediatria generale e specialistica (professor Massimo Pettoello Mantovani) e l’accordo attuativo del protocollo d’intesa con la Regione Puglia, marzo 2018, che individua le scuole di specializzazione per i futuri medici interessate alla collaborazione con le unità operative di Casa Sollievo. Un articolato di rapporti, collaborazioni e reciproci interessi (anche evidentemente a beneficio della didattica e dell’assistenza) oggi seriamente messo in discussione e per ragioni che l’Università sostiene di non conoscere.

Redazione Nurse Times

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

 

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