Lombardia, siglato accordo tra Regione e Collegi Ipasvi per la continuità delle cure nella riforma socio-sanitaria

Gli enti ordinistici hanno definito una serie di proposte al governo regionale.

È stato siglato venerdì in Regione l’accordo fra l’assessorato alla Sanità della Regione Lombardia e i Collegi Ipasvi lombardi per la continuità delle cure nella riforma socio-sanitaria. Per l’occasione l’assessore alla Sanità, Giulio Gallera, ha sottolineato il ruolo prioritario che l’infermiere avrà nel prossimo futuro: «L’infermiere è il pilastro della presa in carico. E in particolare l’infermiere case manager è il grande player del territorio. La vostra professione ha un ruolo sempre più strategico anche all’interno degli ospedali, dove la competenza infermieristica è di straordinaria utilità. Dal momento che la nostra sanità ha come grande pilastro gli infermieri, lavoreremo sempre di più in sintonia e in collaborazione con i Collegi Ipasvi e costituiremo nelle prossime giornate un tavolo di approfondimento nel quale metteremo a fuoco i vari temi e andremo a definire meglio anche i ruoli, le competenze e le modalità con cui gli infermieri potranno essere sempre più utili al nostro sanitario».

Giulio Gallera, assessore alla Sanità della Regione Lombardia.

Tra i diversi attori del cambiamento gli infermieri occupano infatti un posto di rilievo sia in termini oggettivi che soggettivi. Dal punto di vista oggettivo gli infermieri non solo costituiscono la maggiore comunità professionale impegnata in sanità, ma sono riconosciuti come lo snodo fondamentale nella risposta ai nuovi bisogni posti dal cambiamento demografico ed epidemiologico. Dal punto di vista soggettivo, gli infermieri sono impegnati in un intenso processo di sviluppo professionale che li rende una comunità dinamica, più disponibile rispetto ad altre ad accettare le sfide del cambiamento, al fine di modificare il proprio futuro.

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«Se il terreno del cambiamento è principalmente quello delle aziende e della concreta operatività dei servizi – ha commentato il presidente del Collegio di Milano Giovanni Muttillo (nella foto principale) –, le istituzioni sono chiamate a orientare il cambiamento e facilitarne la realizzazione. In questa prospettiva gli enti ordinistici Ipasvi della Lombardia propongono al governo regionale un impegno congiunto e un’alleanza per assicurare ai cittadini una sanità migliore e sostenibile». Così gli ambiti di lavoro che gli enti ordinistici Ipasvi propongono sono almeno i seguenti.

SKILL MIX CHANGE
Un indicatore semplice, ma spesso efficace, di come i sistemi articolano il contributo della professione medica e di quella infermieristica è il rapporto infermieri/medici. In ambito internazionale il nostro Paese, essendo caratterizzato da una medio-alta densità medica e una medio-bassa densità infermieristica, si colloca nelle ultime posizioni nel rapporto infermieri/medici. Gli enti ordinistici Ipasvi propongono al governo regionale di assumere per il SSR un obiettivo esplicito (3 infermieri/medico direttamente assunti), da raggiungere in un arco di tempo definito (triennio), con monitoraggi periodici sull’avvicinamento all’obiettivo.

Rapporto infermieri per medico nel SSN

REVISIONE DEI CRITERI DI DETERMINAZIONE DEGLI ORGANICI
In considerazione degli elementi presentati nel punto precedente, è divenuto improrogabile procedere a una revisione dei criteri di accreditamento relativi al personale, che si ritengono non più adeguati all’attuale contesto sociosanitario lombardo. Si rende necessario definire un metodo per la determinazione del fabbisogno di risorse che sia appropriato, flessibile, di facile utilizzo e in linea con le normative nazionali e regionali di riorganizzazione delle reti ospedaliere e territoriali. In considerazione del fatto che il personale nelle organizzazioni sanitarie rappresenta un elemento primario di valore e produzione di benessere e salute, è necessario che nella scelta del metodo per la stima del fabbisogno di professionisti siano prese in considerazione quelle che sono ad oggi le evidenze scientifiche disponibili in letteratura. Si ritiene plausibile raggiungere un rapporto ottimale infermiere/persona assista minimo pari a 1:6 nelle aree di medicina e chirurgia generale e specialistiche, tenuto conto delle variabili riguardanti i progetti di cura e di assistenza di ogni singola persona assistita (setting assistenziali), con contestuale implementazione di modelli assistenziali, quali il primary nursing o il case management (si veda anche il punto seguente), orientati alla presa in carico della persona assistita e alla continuità delle cure ospedale-territorio.

IL CONTRIBUTO DELLA PROFESSIONE NEL CAMBIAMENTO DEL SISTEMA
Gli enti ordinistici Ipasvi propongono al governo regionale la costituzione di un tavolo tecnico strutturato (un osservatorio) che abbia come oggetto il contributo della professione infermieristica alla trasformazione. Il tavolo tecnico dovrà riunirsi per monitorare lo stato avanzamento delle riforme con particolare riferimento agli aspetti di carattere clinico, organizzativo e gestionale che coinvolgono la professione infermieristica, ivi compresa l’implementazione delle Best Practice. Al tavolo dovrà essere assicurata una interlocuzione diretta con le strutture regionali al fine di garantire un intervento rapido nell’assicurare le migliori condizioni per un positivo apporto della professione agli obiettivi della riforma. I temi che fin d’ora risultano di particolare interesse sono: lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi (primary nursing, case management

, chronic care model, ecc.) che coinvolgano anche la libera iniziativa privata del professionista sia in forma singola che associata; la riprogettazione dei percorsi Cure Domiciliari con particolare attenzione agli aspetti riguardanti lo snellimento burocratico e l’accreditamento dei professionisti; il processo di valutazione dei profili per la direzione delle cure intermedie, l’attivazione degli ospedali di comunità a gestione infermieristica.

ISTITUZIONE DEL SERVIZIO DELL’INFERMIERE DI FAMIGLIA (SIF)
Gli enti ordinistici Ipasvi propongono al governo regionale di sostenere economicamente e organizzativamente più sperimentazioni pilota di messa in opera del SIF. La supervisione della sperimentazione sarà affidata a un gruppo di lavoro multi-professionale a livello regionale, con una significativa presenza di MMG. Il gruppo condividerà le diverse fasi progettuali con l’assessorato. Il progetto vedrà inizialmente la definizione del protocollo per la fase sperimentale di istituzione del SIF, che declinerà obiettivi, indicatori, rete a supporto del servizio, processi, attività, strumenti, risorse, tariffazione delle prestazioni, profili ed eventuale fabbisogno formativo.

SVILUPPO DELLA DIRIGENZA INFERMIERISTICA DI I E II LIVELLO
Un nuovo ruolo degli infermieri impone un riassetto dell’organizzazione della professione all’interno delle aziende. I POAS delle aziende in parte riflettono tali esigenze, prevedendo posizioni articolate di dirigenza infermieristica. Il problema è che non sempre le aziende stesse sono in grado di tradurre nella realtà ciò che hanno previsto nel disegno organizzativo. Considerata l’importanza e l’urgenza di garantire una strutturazione adeguata della professione infermieristica nelle aziende, la regione dovrebbe assicurare un intervento significativo a supporto delle aziende. Si propone altresì di prevedere in modo esplicito, negli indirizzi regionali, l’accesso della dirigenza infermieristica anche per la direzione di strutture oggi previste dalla nuova riforma (PreSST, POT, Ospedale di comunità, Centrale dei servizi per i pazienti cronici). Gli enti ordinistici Ipasvi propongono al governo regionale una duplice azione di supporto. La prima è di prevedere, tra gli obiettivi di valutazione dei direttori generali, l’attivazione della UOC Direzione delle Professioni Sanitarie e delle connesse direzioni di UU.OO. semplici delle 5 aree (infermieristica, ostetrica, tecnica sanitaria, prevenzione, riabilitazione). La seconda è quella di facilitare le procedure di mobilità e di selezione e utilizzo delle graduatorie. È del tutto evidente che con la nuova organizzazione delle ASST è necessario prevedere una posizione di Dirigente di Struttura Complessa e una posizione di Dirigente di Struttura Semplice per il polo ospedaliero e per il polo territoriale di ogni ASST.

TARIFFAZIONE DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE E NUOVI SERVIZI
Gli enti ordinistici Ipasvi si attivano con il governo regionale per identificare entro il primo semestre del 2018 un nomenclatore di prestazioni infermieristiche che il sistema rende disponibili ai cittadini sia attraverso le proprie strutture sia attraverso quello accreditate e contrattualizzate. Insieme al nomenclatore dovranno essere definite, laddove non già disponibili, le relative tariffe, insieme alla identificazione di standard richiesti a eventuali soggetti erogatori. Come obiettivo da raggiungere gli enti ordinistici Ipasvi e il governo regionale definiscono entro il 2018 il percorso sperimentale per l’erogazione da parte degli infermieri, in piena autonomia, di prestazioni ambulatoriali tariffate. Gli enti ordinistici Ipasvi auspicano infine la ripresa del progetto di introduzione dell’infermiere nella rete delle farmacie dei servizi regionali per l’effettuazione delle attività specifiche della professione (attività di educazione sanitaria dell’utenza, rilevazione dei parametri vitali ed attività di prelievo per i più comuni esami di laboratorio ecc.).

PROFESSIONE INFERMIERISTICA E SISTEMA DEI PRONTO SOCCORSO
La professione infermieristica è oggi in grado di fornire un contributo rilevante al il miglioramento della presa in carico del paziente che accede ai pronto soccorso lombardi, alla gestione degli accessi e dei ricoveri impropri e in particolare al miglioramento dell’assistenza del paziente fragile e cronico. Modelli di presa in cura anticipata basata su percorsi clinico assistenziali a conduzione infermieristica per una appropriata gestione della persona sono già operativi in diverse ASST regionali. Gli enti ordinistici Ipasvi propongono al governo regionale di istituire un gruppo di lavoro multidisciplinare con il mandato di validare un framework comune di gestione del paziente nei PS lombardi e monitorarne l’implementazione nelle diverse realtà aziendali. Inoltre, il gruppo di lavoro dovrà farsi carico dell’individuazione di un percorso dedicato di presa in carico del paziente cronico attraverso l’integrazione con i diversi soggetti istituzionali che operano a vario titolo nel SSR. A tal fine andranno istituiti appositi percorsi formativi – anche a livello universitario – che consentano una migliore conoscenza presso i professionisti delle reti territoriali. Infine, gli enti ordinistici Ipasvi lombardi auspicano il potenziamento del Fast Track per ottimizzare le risorse e ridurre i tempi di attesa, l’avvio di sperimentazioni relative all’introduzione del trattamento infermieristico dei quadri patologici minori (cosiddetti codici bianchi) secondo il modello del See and Treat applicato con successo in altre regioni.

Collegio Interprovinciale Ipasvi Milano – Lodi – Monza e Brianza

Redazione Nurse Times

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