Categorie: Massimo Randolfi

Liste attesa, ticket, farmaci: i mali del SSN

E’ stato presentato il 28 esimo rapporto Pit Salute, basato su 24 mila segnalazioni attivate al Tribunale per i diritti del Malato. Un quarto (25%) riguarda le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie per lunghe liste di attesa (58,7%) e ticket (31,4%).

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Per le ecografie vi sono attese medie di nove mesi, ma tempi biblici anche per esami molto importanti e delicati come risonanze magnetiche e TAC, attese lunghissime che costringono i malati a rivolgersi al privato, pagando di tasca propria, soprattutto per quanto riguarda l’area oncologica dove si registra un aumento di segnalazioni anche per radioterapia, chemioterapia e accesso ai farmaci oncologici (dal 9,4 al 12%).

Come c’era da aspettarsi, i ticket sono considerati dalle persone come una vera e propria tassa sulla salute e, rappresentano un ostacolo all’accesso alle prestazioni: un peso sempre più insostenibile per i redditi delle famiglie, nonché un paradosso del Servizio Pubblico che respinge i cittadini e li indirizza verso il privato o l’intramoenia, talvolta persino più convenienti per costi o per attese.

L’assistenza territoriale, (come ci riferisce un articolo riportato su Rai News – Salute del 13 novembre 2013) malgrado negli anni abbia avuto un aumento delle risorse, rappresenta la terza voce maggiormente segnalata, facendo emergere una situazione di complessiva inadeguatezza del servizio.

Gli ambiti maggiormente critici, rispetto all’assistenza ricevuta, riguardano i medici di famiglia ed altri servizi molto importanti come quelli per la salute mentale.

Il secondo ostacolo all’accesso alle prestazioni è rappresentato dal problema dei ticket, con il 31,4% delle segnalazioni: per il 2014, il 42% sul totale dei contatti segnala problematiche che riguardano i costi elevati e gli aumenti dei ticket per diagnostica e specialistica.

Nel 29,3% le segnalazioni riguardano problemi nell’ottenere informazioni corrette e complete sulle esenzioni dal pagamento dalla partecipazione alla spesa sanitaria; il 17,8% (12,9% nel 2013) segnala invece che esistono prestazioni troppo care, e troppo numerose, che non sono oggetto di esenzione (prestazioni a costo pieno).

Infine, vengono segnalati i casi per cui, per imperizia del medico che prescrive o per mancata indicazione dei cittadini stessi, si verifica una mancata applicazione dell’esenzione al ticket: 10,9% contro l’ 8,6% del 2013.

 

Scupola Giovanni Maria

Giovanni Maria Scupola

Leave a Comment
Share
Published by
Giovanni Maria Scupola

Recent Posts

Intelligenza artificiale, prosegue la formazione dei dirigenti di Fials Milano

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Fials Milano. Fials Milano annuncia con soddisfazione il proseguimento…

18/09/2024

Responsabilità professionale in sanità: cosa prevede il decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco in tema di copertura assicurativa

Pochi mesi fa è arrivata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo della Legge 24/2017 (Legge Gelli-Bianco) su…

18/09/2024

Aggressioni al personale sanitario, Ceccarelli (Coina): “Fenomeno legato a mancata valorizzazione dei professionisti e disagi del Ssn”

"L’Italia è arrivata ai primissimi posti in Europa per la drammatica percentuale di aggressioni di…

18/09/2024

Indagine Nursing Up tra i Paesi Ue: Italia agli ultimi posti per interesse dei giovani verso la professione infermieristica

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Nursing Up. Professione infermieristica sempre meno attraente…

18/09/2024

Assistente infermiere, Giuliano (UGL Salute): “Rischio di confusione su ruoli e responsabilità. Serve riforma per valorizzare oss”

“La figura dell’assistente infermiere è un ibrido che scontenta tutti. Avevamo già sollevato dubbi e…

18/09/2024

Medicina di emergenza: la gestione del paziente acuto e critico dal territorio all’ospedale

La dott.ssa Giulia Tufi consegue un master di II livello e presenta la sua tesi…

18/09/2024