Liguria, via libera alle visite in ospedale con Green Pass

La Giunta regionale ha approvato all’unanimità il relativo disegno di legge.

La Liguria è la prima Regione in Italia che approva una legge contenente disposizioni organizzative per consentire l’accesso di famigliari e visitatori in possesso del cosiddetto Green Pass nelle strutture ospedaliere. E non solo nei pronto soccorso, come previsto dalle norme nazionali, ma anche nei reparti di degenza. Il relativo disegno di legge sarà sottoposto oggi all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva e la conseguente entrata in vigore.

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L’obiettivo è “contemperare le esigenze di tutela della salute e di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 con l’esercizio delle libertà e i diritti delle persone di assistenza e visita ai pazienti ricoverati”. Il testo, spiega il presidente e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, “recepisce le linee guida predisposte da Alisa e operative sul nostro territorio dal 1° luglio per l’accesso dei visitatori, ma con alcuni tasselli ulteriori e fondamentali che garantiscono la tutela della privacy dei nostri cittadini e pongono la Liguria all’avanguardia in Italia. Prima di tutto lo strumento utilizzato, ovvero una norma di legge, è di rango giuridico superiore rispetto a semplici raccomandazioni”.

In secondo luogo, “il testo regola in modo inequivocabile l’utilizzo delle certificazioni verdi, specificando che siano esibite da familiari e visitatori al momento dell’accesso esclusivamente ai soggetti incaricati delle verifiche, per le finalità previste dalla legge e nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali”. Esclusa, quindi, la possibilità di raccolta, conservazione e successivo trattamento dei dati relativi alla salute contenuti nel Green Pass.

La legge ligure attribuisce inoltre al direttore sanitario della struttura ospedaliera, in relazione allo specifico contesto epidemiologico, il potere di adottare misure precauzionali più restrittive, necessarie a prevenire possibili trasmissioni dell’infezione da coronavirus, consentendo anche l’adozione di misure immediate laddove si verifichino situazioni di rischio o di pericolo in una struttura ospedaliera.

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