Lesioni della cute legate a dispositivi medici, lo studio pubblicato sul British Journal of Nursing

Come ci ricordano Jan Hitchcock e Louise Savine, autori di un recente studio, pubblicato sul British Journal of Nursing, dal titolo “Medical adhesive-related skin injuries associated with vascular access” l’inserimento e la gestione ottimale dei Cateteri Venosi Centrali (CVC) nell’ottica della prevenzione delle infezioni sono delle priorità assolute; il mantenimento dell'integrità ottimale della cute è certamente importante, ma non rientra tra queste.

Come ci ricordano Jan Hitchcock e Louise Savine, autori di un recente studio, pubblicato sul British Journal of Nursing, dal titolo “Medical adhesive-related skin injuries associated with vascular access” l’inserimento e la gestione ottimale dei Cateteri Venosi Centrali (CVC) nell’ottica della prevenzione delle infezioni sono delle priorità assolute; il mantenimento dell’integrità ottimale della cute è certamente importante, ma non rientra tra queste.

 

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Tuttavia, la cute dei pazienti può risentire di svariate problematiche dovute al tipo di medicazione utilizzata o all’uso di adesivi vari. Poiché spesso si ricorre ad un accesso vascolare di tipo centrale a causa del depauperamento del letto vascolare è importante prendersi cura anche della cute che sta al di sotto del dispositivo vascolare.

Una revisione della letteratura, fatta fino al marzo 2015, ha mostrato che le MARSI (Medical Adhesive-Related Skin Injury – che potremmo tradurre con “lesioni della cute legate a dispositivi medici”) erano dovute principalmente a lacerazione dei tessuti connesse alla rimozione delle medicazioni e a dermatiti da contatto.

Nei pazienti sottoposti a chemioterapia, inoltre, i fenomeni irritativi della cute possono essere ancora più frequenti, così come lo sono negli anziani e nei bambini.

Chi è a rischio per MARSI?

I pazienti con cute fragile sono quelli più a rischio di lesioni cutanee legate a dispositivo intravascolare o all’uso di cerotti e medicazioni (MARSI). Basta una pressione eccessiva o una rimozione brusca della medicazione per provocare delle lesioni.

Oltre alla fragilità della cute altri fattori come la disidratazione e alcuni farmaci, come i corticosteroidi, possono indebolire l’integrità cutanea e ritardare la guarigione.

Vediamo allora di esaminare i dispositivi più spesso responsabili di queste lesioni e dei prodotti che possono essere di aiuto nel rimuoverli.

Cerotti

Acrilato, silicone, idrocolloide sono i componenti principali dei cerotti che comunemente usiamo. Essi agiscono in maniera diversa.

Quando l’adesivo acrilico si riscalda, riempie la superfice ruvida della pelle. Molti cerotti contengono acrilato con diversi livelli di adesione, rendendone più o meno facile la rimozione. Alcuni acrilati fortemente aderenti mettono i pazienti a rischio di MARSI.

I cerotti in ​​silicone si trovano in alcune medicazioni e sono poco adesivi generalmente.

L’adesione dei prodotti a base di idrocolloidi aumenta con il tempo di contatto, ponendo anch’esso, il paziente a rischio di MARSI.

Possiamo ridurre il rischio di lesioni durante la rimozione di medicazioni e cerotti vari, utilizzando delle tecniche che minimizzano la trazione, ad esempio utilizzando le nostre dita, esercitando una pressione sulla cute accanto al cerotto che ci stiamo apprestando a togliere.

L’obiettivo, infatti, è evitare le MARSI minimizzando la quantità di forza necessaria per il distacco del cerotto o della medicazione.

Possono venirci in aiuto nella rimozione dei cerotti alcuni prodotti, come quelli a base di silicone che non lasciano residui sulla pelle e non la disidratano. Altri prodotti, facilmente reperibili in ospedale sono la soluzione salina, l’alcool o alcuni prodotti emollienti.

Comprendere i vantaggi e gli svantaggi degli uni e degli altri permetterà a ciascuno di scegliere la soluzione giusta. La soluzione salina facilmente rimuoverà la medicazione ma tenderà a lasciare la cute appiccicosa.

L’alcool, da solo o in combinazione con un antisettico come la clorexidina, può solubilizzare un adesivo, rendendolo più facile da staccare. Tuttavia, l’evaporazione dell’alcol causa vasocostrizione e asciuga la pelle.

Al contrario gli emollienti, come olii o lozioni, facilitano la separazione dell’adesivo dalla pelle, senza causare alcun danno.

Per finire, ricordiamo i risultati a cui è giunto un altro studio osservazionale, quello di Farris et al., del 2015, (Medical Adhesive-Related Skin Injury Prevalence Among Adult Acute Care Patients: A Single-Center Observational Study), che ha dimostrato che la prevalenza delle lesioni correlate alla presenza di cerotti o medicazioni varia dal 3,4% al 25%.

Le conclusioni di questo studio è che le lesioni legate a cerotti e medicazioni si hanno soprattutto negli ospedali per acuti.

Prevenire questo tipo di lesioni, riduce le complicanze, migliora la soddisfazione del paziente e migliora gli esiti clinici.

 

Rosaria Palermo

 

www.americannursetoday.com

 

Rosaria Palermo

Infermiera dal 1994. Attualmente, infermiera specialista del rischio infettivo presso l'ARNAS Garibaldi di Catania. Ho una laurea magistrale e due Master, uno in Coordinamento e l'altro in Management del rischio infettivo. Faccio parte del Direttivo di ANIPIO (Società Scientifica degli Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo) dal 2016. Penso che lo scatto nella nostra professione debba essere culturale, prima di ogni cosa. Nelson Mandela diceva che la conoscenza è l'arma più potente di cui gli esseri umani dispongano, ed è ciò che permetterà alla nostra professione di ritagliarsi gli spazi che le competono.

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Rosaria Palermo

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