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Latina, trovati 30 kg di carne scaduta nella mensa dell’ospedale Goretti. Tiero (Fdl): “Infermieri non sono assaggiatori”

I Nas hanno sequestrato un notevole quantitativo di cibo non idoneo alla somministrazione. Era conservato nelle celle frigorifere. Il vice portavoce di Fratelli d’Italia evidenzia il fenomeno del demansionamento.

A seguito di un’ispezione eseguita dai Nas nei locali della mensa dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, il cui servizio è gestito da una ditta esterna (Innova), sono stati rinvenuti e sequestrati circa 30 chili di carne scaduta da una settimana (conservata nelle celle frigorifere), e dunque non idonea alla somministrazione. Ai controlli dei militari ha partecipato anche il personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl Latina.

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Dopo il grave episodio, la stessa Asl, oltre applicare sanzioni alla ditta che gestisce il servizio, ha aperto un tavolo di confronto per migliorare il servizio, “stabilendo verifiche molto serrate e condividendo una serie di misure gestionali migliorative”. Tra le ipotesi è spuntata anche quella dell’assaggio, in due momenti diversi, da parte del personale del reparto, compresi infermieri e caposala a rotazione, su proposta della ditta che gestisce il servizio.

“Una vicenda grave, che non può passare inosservata – sottolinea in una nota Enrico Tiero, vice portavoce di FdI -. In relazione al caso della carne scaduta trovata nella mensa del Goretti e ai controlli imposti sui cibi serviti a pazienti e personale, mi sento di fare alcune considerazioni. Appare discutibile il fatto che un dirigente apicale dell’Asl, quale il direttore generale, abbia un rapporto così diretto con un gestore di un servizio appaltato, tanto da accettare tout-court una sua proposta. Probabilmente il vertice aziendale avrebbe dovuto intraprendere azioni nei confronti della ditta di ristorazione, fino ad arrivare alla risoluzione del rapporto con la ditta stessa. Soprattutto in considerazione delle continue lamentele da parte dei clienti/pazienti esposte all’Urp, dei continui disagi riguardanti persone che si vedono costrette al ricovero presso la più grande struttura ospedaliera del nostro territorio”.

Prosegue Tiero: “Ancora più sconcertanti le dichiarazioni del direttore amministrativo, che tendono a sminuire il ritrovamento di una quantità notevole di carne scaduta e congelata all’interno delle celle frigorifere. Mi sorge spontaneo porre degli interrogativi su tale vicenda. Come si può affermare che la carne scaduta era destinata allo smaltimento ed era custodita in luogo distinto da quello utilizzato per gli alimenti destinati alla preparazione dei pasti? Come si può essere sicuri che quella carne non sarebbe stata congelata e somministrata ai pazienti? Ci si fida di quello che racconta la ditta? E anche qui solleviamo delle perplessità, che sono la sintesi della cattiva gestione della sanità pubblica di Zingaretti e della scelta di amministratori delle Asl scarsamente competenti”.

E ancora: “Stiamo parlando di un’amministrazione che poche volte è entrata nelle corsie ospedaliere: forse solo per le inaugurazioni di strutture e l’installazione di macchinari con le foto di rito. Dirigenti che non hanno mai voluto aprirsi a un rapporto con i dipendenti, arrivando al punto, come in quest’ultimo caso, di attribuire mansioni a infermieri o coordinatori non rientranti nelle loro competenze. Si tratta di un’ulteriore incombenza che ricade sulle spalle di professionisti della salute presenti in corsia tutti i giorni. Peraltro con questa decisione si vanno a ledere la loro immagine e il loro decoro professionale”.

Conclude Tiero: “Di fatto, dopo aver affrontato egregiamente l’emergenza pandemica, i professionisti infermieri e caposala, oggi coordinatori infermieristici del Dea di II livello, si vedono attribuire le nuove mansioni e si ritrovano ora a essere i responsabili del controllo della qualità dei pasti, tanto da diventare veri e propri ‘assaggiatori’. Il controllo dei servizi in outsourcing rientra di certo nelle funzioni del coordinatore infermieristico, ma vorrei sottolineare che questo può avvenire solo nei modi previsti dal capitolato e nel rispetto dei ruoli dei singoli professionisti”.

Redazione Nurse Times

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