Annualmente il Sistema Informativo Salute Mentale (SISM) a cura del Ministero della Salute elabora i dati relativi al personale e alle attività svolte nei DSM italiani che le Regioni raccolgono ed inviano. La Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale (S.I.S.I.S.M.) attraverso il suo Consiglio Direttivo ed il suo Comitato Tecnico Scientifico, ha analizzato il documento ed ha fatto una sintesi che cercando di andare a valutare quale sia stato, e come è stato evidenziato, col contributo infermieristico. I dati del 2022 hanno rilevato la dotazione complessiva del personale all’interno delle unità operative dei Servizi di Salute Mentale che è risultata pari a 30.101 unità.
Di queste il personale infermieristico continua ad esserla figura professionale maggiormente rappresentata (42.2%), seguita dai medici (17.2%), OTA/OSS con l’11.6%, dagli educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica con l’8.6%, da psicologi col 6.9%; dagli e dagli assistenti sociali con il 4.1%. Il personale part time rappresenta il 6.0% del totale del personale dipendente e il 6.4% del totale del personale ha un rapporto di lavoro a convenzione con il DSM.
I dati raccolti provengono da 1.222 servizi territoriali, 2.001 strutture residenziali e 776 strutture semi residenziali e si riferiscono a circa il 92% dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM). Nello specifico: il 31.8% degli interventi è rappresentato da attività infermieristica a domicilio e nel territorio, il 27.4% da attività psichiatrica, il 10.7% da attività di riabilitazione e risocializzazione territoriale, il 6.4% da attività di coordinamento, il 5.5% da attività di supporto alla vita quotidiana, il 6.8% da attività psicologica-psicoterapica; la quota restante riguarda attività rivolta alla famiglia e attività di supporto.
Gli operatori prevalenti sono rappresentati da medici (31,6%) ed infermieri (44,5%). I medici sono particolarmente presenti nella sede principale del DSM (36,4% del personale totale operante in sede), mentre a domicilio le prestazioni infermieristiche rappresentano il 70,4% agli infermieri.
Per quanto riguarda le prestazioni infermieristiche erogate nel 2022 (Tabella 4) si nota un incremento del numero delle prestazioni rispetto ai dati 2021 a fronte, come si è visto nella tabella 3, della lenta ma costante diminuzione del numero di infermieri. L’analisi permette di valutare come la tipologia di prestazioni non sia solo ed esclusivamente legata alla mera somministrazione di farmaci ma che più di 950.000 prestazioni (poco più del 10% delle prestazioni totali) sono di altra natura. Il sistema di raccolta non permette ad oggi di verificare quale siano le prestazioni effettuate.
I dati evidenziano che, sebbene in un momento di contrazione delle risorse umane in tutto il sistema sanitario pubblico, gli infermieri di quest’area non si sono risparmiati ribadendo, se mai ce ne fosse bisogno, di essere una grande forza e potenzialità per i DSM. Per continuare ad esserlo devono però poter svolgere appieno la loro attività professionale nelle sue componenti razionali, tecniche , educative e riabilitative in costante integrazione con le altre figure professionali che compongono l’equipe terapeutica. Servono quindi strategie organizzative e formative che valorizzino sempre più le competenze e le capacità, in linea con i vecchi e nuovi bisogni di salute mentale della popolazione
Il Consiglio Direttivo S.I.S.I.S.M – Il Comitato Tecnico Scientifico S.I.S.I.S.M
Fonte: www.fnopi.it
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