L’approccio narrativo per la progettazione assistenziale del paziente oncologico

L’approccio narrativo in Infermieristica: un nuovo metodo di assistenza

L’incontro tra la persona ammalata e il professionista sanitario inizia quasi sempre con un racconto. Da questo racconto iniziale il professionista sanitario effettua un’operazione di interpretazione per ricavare informazioni significative per costruire un quadro clinico, o assistenziale, ma l’irruzione della malattia nella vita di una persona costituisce una “rottura biografica”, nella misura in cui essa impone non solo modificazioni nell’organizzazione concreta della vita, ma mette anche in causa il senso dell’esistenza degli individui, l’immagine che hanno di se stessi e le spiegazioni che essi ne danno.
La narrativa è quindi un processo per ricostruire il mondo della vita: le malattie, secondo Good (1994), non si verificano nel corpo ma nella vita, quindi si localizzano non solo nel corpo ma nel tempo, in un luogo, nella storia e nel contesto della vita del paziente.
Per questo le narrazioni sono centrali per capire l’esperienza di malattia.
Essa è una forma in cui l’esperienza viene rappresentata e raccontata, in cui le attività e gli eventi sono presentati in un ordine significativo dato dalle persone che vivono questa esperienza.
Nel mio percorso mi sono resa conto che la nostra visione professionale nei confronti del paziente, è quasi interamente clinico-tecnica, pochi professionisti comprendono il “concetto di persona” che vuol dire “essere in relazione”.
Questo concetto pone l’attenzione sull’importanza dei significati soggettivi che danno il senso dell’esistere ed è su questi significati che la persona struttura la sua vita e la sua esperienza di malattia.
La persona è un essere unitario, che si compone di corpo e psiche e l’infermiere deve tenere presenti entrambe le dimensioni nella sua strutturazione della relazione assistenziale.
La mia messa in pratica di questo pensiero l’ho sviluppata qui, pensando all’infermiera che voglio essere mi sono quindi posta delle domande:

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Cosa possono fare gli infermieri per approcciarsi al paziente utilizzando questo pensiero?

Che modalità usare?

La narrazione è un esempio di come le persone strutturano linguisticamente il loro mondo e ne ricostruiscono il senso: questo è soprattutto vero nella storia di malattia. Per questo motivo, tale metodo fornisce strumenti di particolare interesse per la scienza infermieristica.

Riconoscere che anche le storie personali, le emozioni, le percezioni soggettive, le interpretazioni, i significati di malattia possono essere oggetto dell’attenzione dell’infermiere, significa entrare nella prospettiva del prendersi cura della persona, e significa, inoltre, acquisire una concezione di malattia allargata che rimanda alla malattia come dimensione biologica (disease), ma anche all’esperienza vissuta dalla persona (illness), ed anche ai significati soggettivi (sickness); questa prospettiva consente di prendere in considerazione le emozioni, i desideri, le aspettative ed il contesto sociale dell’individuo.

Tutto ciò significa ricorrere, ad integrazione di quello tradizionale, a un approccio anche qualitativo nell’assistenza infermieristica, introducendo nuovi strumenti per indagare la malattia come esperienza esistenziale in cui ricercare significati.

L’approccio narrativo non si riduce ad una semplice ricezione di una storia di malattia; richiede competenze interpretative, ossia di attribuzione di significato, e soprattutto capacità di rispondere narrativamente a tale storia (Zannini 2008) infatti la narrazione, nell’approccio narrativo, non è mai il prodotto del solo soggetto narrante, ma è una co-costruzione tra chi racconta e chi ascolta.

L’utilizzo dell’approccio narrativo nel processo assistenziale restituisce la centralità alla persona e consente agli infermieri di ampliare la visione della malattia.

L’approccio narrativo può essere usato in modo appropriato nei seguenti casi:

nell’accertamento infermieristico e nella formulazione delle diagnosi infermieristiche:

  • rappresenta la forma fenomenica con cui la persona sperimenta la malattia,
  • facilita la comprensione,
  • fornisce informazioni altrimenti difficilmente acquisibili,

nell’assistenza, complessivamente intesa:

  • promuove un approccio olistico,
  • diventa essa stessa terapeutica,
  • permette di sperimentare modalità assistenziali originali,

nell’educazione al paziente:

  • è utile perchè basata sull’esperienza,
  • incoraggia la riflessione,
  • resta maggiormente impressa nella memoria.

Lo strumento indispensabile per l’approccio narrativo è l’intervista semi – strutturata nel quale hanno ruolo centrale le domande poste al paziente.
La differenza fondamentale nelle domande che definiscono la base di un approccio narrativo, è che non sono utilizzate per stabilire dei fatti, quanto piuttosto per costruire e sviluppare una storia di cura.

L’obbiettivo dell’approccio narrativo è quindi quello di portare il paziente ad una maggior e migliore consapevolezza di sé e della sua illness, rendendolo in grado di comprendere il percorso di cura e di parteciparvi attivamente come primo attore, come colui che orienta il suo agire, inserito in un contesto di mondo vitale quotidiano, dove vengono ridefiniti i suoi significati per la costruzione di un senso che trova nel vivere soggettivo la spinta alla nuova condizione di vita in cui la persona si trova.
In conclusione,con la metodologia narrativa, “tutta” la persona viene presa in considerazione: la sua patologia (disease),il suo vissuto (illness),la sua collocazione sociale (sickness),la rottura autobiografica della sua storia di vita e questo consente di focalizzare l’intervento assistenziale su quegli aspetti che rappresentano i SUOI problemi di salute.
Il nostro obbiettivo non è solo il trattamento, ovvero la tecnica, ma l’assistenza. E’ il recupero del senso, è la ricostruzione di una progettualità individualizzata.
Ecco perchè la metodologia narrativa aiuta a cogliere in modo evidente gli elementi di potenziale criticità nelle relazioni, così come aiuta a cogliere quelli di evidente positività, anche se questi ultimi tendono ad essere più chiari in modo più naturale ed istintivamente percettivo.
Porre diagnosi di tipo psico-sociale, porta nell’équipe la chiarezza del percorso individualizzato che deve essere sviluppato in modo collettivo e consente di effettuare verifiche costanti in merito all’andamento del progetto assistenziale.
Questo lavoro descrive un cambiamento in una pratica assistenziale che necessariamente si sposta: dalla prevalenza della tecnica alla considerazione dell’importanza della relazione e di interventi relazionali competenti e strutturati.

Gaia Pomar

FONTE 

Nursing Narrativo, Un approccio innovativo per l’assistenza di Silvia Marcadelli e Giovanna Artioli. Maggioli Editore 

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