L’acqua di Lourdes è più curativa del placebo se somministrata alle persone estremamente credenti nella religione?

Quante volte capita di sentire in televisione persone che affermano di essere guarite dopo aver visitato luoghi sacri o dopo aver bevuto l’acqua di Lourdes.

I ricercatori dell’Università di Graz hanno cercato di capire quale meccanismo faccia credere ai fedeli che della comune acqua di rubinetto possa avere effetti curativi.

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Il team di neuroscienziati capitanato dalla prof. Anne Schienle ha provato ad analizzare quali meccanismi neuronali entrino in azione in un gruppo di signore devote. 

L’ipotesi formulata è che la religione possa avere un effetto placebo sulla mente delle persone
Alle 37 donne, fermamente convinte dei poteri soprannaturali dell’acqua proveniente dal santuario francese, è stata somministrata comune acqua di rubinetto, spacciata però come se proveniente dalla sorgente miracolosa di Lourdes.

Dopo averla bevuta, le donne hanno affermato di aver provato un profondo senso di gratitudine, felicità e soddisfazione, formicolio e calore corporeo. Erano inoltre convinte avesse un sapore diverso da quello dell’acqua di rubinetto.

Un primo gruppo di religiose è stato sottoposto a risonanza magnetica all’encefalo prima, durante e dopo l’assunzione dell’acqua di rubinetto. Un questionario sullo stato di salute percepito è stato poi somministrato alle partecipanti.


A distanza di sette giorni le stesse persone sono nuovamente state sottoposte a somministrazione di acqua di rubinetto per via orale e agli stessi esami diagnostici. Questa volta però è stato detto loro che l’acqua provenisse dalla Santuario di Lourdes.

Il secondo gruppo ha invece effettuato il processo inverso: durante la prima settimana le signore hanno bevuto acqua di rubinetto convinte di assumere la soluzione miracolosa, mentre sette giorni dopo è stato detto loro che ciò che stessero bevendo fosse semplice acqua di rubinetto.

Nonostante per tutte le sperimentazioni l’acqua provenisse dalla stessa sorgente, il 35% degli intervistati ha riferito come l’acqua che pensavano fosse di Lourdes avesse un sapore migliore. I ricercatori hanno pertanto ipotizzato che l’effetto placebo possa essere in grado di influenzare anche le capacità sensoriali dei fedeli.

In aggiunta, dopo aver bevuto l’acqua etichettata come di Lourdes, le credenti hanno riportato livelli più elevati di gratitudine, felicità e soddisfazione. Oltre il 70% delle intervistate ha riferito formicolii in diverse parti del corpo e sensazione di calore.

Dalle analisi delle immagini ottenute dalle risonanze magnetiche sono emersi modelli di connettività cerebrale incrementati nelle signore convinte di avere bevuto l’acqua santa a livello del Salience Network (rete della salienza). Questo “organo” è deputato al monitoraggio e all’interpretazione delle sensazioni percepite dal nostro organismo.

In contemporanea, la risonanza magnetica ha dimostrato una riduzione delle funzioni cerebrali nel network deputato al controllo cognitivo. Tale circuito viene attivato durante le attività che vengono definite “intellettuali”.

Gli scienziati hanno potuto pertanto concludere che l’acqua di Lourdes eserciti un autentico effetto placebo nelle partecipanti alla sperimentazione. Queste ultime, in risposta, riferiscono con più facilità miglioramenti di quadri clinici preesistenti, creando automaticamente outcome migliori durante le interviste sul proprio stato di salute.

Dott. Simone Gussoni

Lo studio

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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