La radioterapia è un trattamento che utilizza le radiazioni per distruggere le cellule tumorali (Guarda il Video).
I trattamenti di radioterapia sono pianificati in modo da provocare il massimo danno alle cellule tumorali e di limitare contemporaneamente il danno ai tessuti sani circostanti.
La radioterapia può essere effettuata con varie modalità.
In ambito oncologico, la radioterapia può essere utilizzata in vari momenti del percorso di cura e, insieme alla chirurgia e alla chemioterapia, è considerata una delle terapie più efficaci.
La radioterapia può essere effettuata con varie modalità. Il trattamento è pianificato e somministrato al malato dalla squadra (team) della radioterapia che comprende il medico oncologo radioterapista, il fisico medico e il tecnico sanitario di radiologia medica. L’oncologo radioterapista prende in carico il malato e decide la forma di radioterapia più appropriata.
La radioterapia si effettua in ospedale per via ambulatoriale, a meno che la terapia non preveda degli impianti o l’uso di apparecchi di cui solo l’ospedale è dotato e che richiedono il ricovero. In genere, il trattamento è suddiviso in diverse sedute effettuate nel corso di qualche settimana per consentire ai tessuti sani di recuperare i danni da radiazione tra una seduta e l’altra.
L’azione della radioterapia è mirata alla distruzione delle cellule tumorali. Tuttavia, nel corso del trattamento è possibile che anche delle cellule sane siano danneggiate e che si verifichino degli effetti indesiderati come pelle arrossata, stanchezza cronica, perdita dei capelli o dei peli nell’area colpita dal trattamento, sensazione di disagio, perdita di appetito, ulcere alla bocca o bocca asciutta, riduzione del senso del gusto, diarrea.
Molti di questi effetti possono essere curati o prevenuti e, comunque, la gran parte di essi sparisce con l’interruzione della terapia.
Le persone che si sottopongono a radioterapia esterna non divengono radioattive e, quindi, non c’è bisogno che adottino alcuna precauzione nei confronti delle persone vicine.
Nei trattamenti di brachiterapia la presenza di preparati radioattivi all’interno del corpo potrebbe costituire un rischio per chi si occupa del malato o per i suoi familiari. Finché le parti radioattive non vengono rimosse il malato dovrà prendere precauzioni o essere tenuto in camere schermate.
Le persone sottoposte a terapie radiometaboliche sono portatrici di radioattività che può essere rilasciata attraverso saliva, sudore, urina e feci, per un periodo definito di tempo dopo la terapia. Al momento delle dimissioni il personale ospedaliero fornisce informazioni specifiche sulle precauzioni da adottare per proteggere le persone vicine.
Redazione NurseTimes
Fonte: ISS
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