La dott.ssa Alessia Pizzo consegue la laurea in infermieristica presso l’Università della Campania “L. Vanvitelli” presenta la tesi dal titolo “The Silent Killer”: Gestione infermieristica dei pazienti affetti da tumore del pancreas.
Il tumore del pancreas colpisce ogni anno in Italia circa 12.200 persone. Purtroppo, come affrontato in questa tesi, si tratta di una malattia complessa, aggressiva, diagnosticata spesso in fase avanzata. Ma la possibilità di farcela, quando si riesce ad intervenire in tempo, aumenta sensibilmente man mano che la diagnosi si allontana negli anni. Per questo il primo periodo è quello più duro.
Come per molti tumori, anche per quello del pancreas, la diagnosi precoce può fare davvero la differenza, a maggior ragione se si pensa alla velocità di disseminazione che caratterizza questo tumore e alla posizione del pancreas, che lo rende difficile da studiare con l’ecografia. Per la diagnosi precoce servirebbero esami più sensibili, come l’ecografia endoscopica, la Tac multistrato e la risonanza magnetica colangiopancreatica.
Attualmente non esistono programmi di screening per il tumore al pancreas per la popolazione generale, ma solo protocolli di sorveglianza, purtroppo non ben definiti, per le persone con sindromi eredo-familiari che predispongono allo sviluppo di tale tumore. Ma la messa a punto di test semplici e non invasivi potrebbe rivelarsi di grande aiuto per identificare i soggetti ad alto rischio e per la diagnosi precoce in generale.
La diagnosi di tumore rappresenta una situazione di forte stress emozionale. La malattia è sentita come un attacco alla propria integrità, alla propria immagine, alla padronanza, fin lì sperimentata, del proprio corpo. Quello che si genera è un vissuto difficile da gestire.
Da un momento all’altro lo stile di vita e le abitudini quotidiane cambiano notevolmente, il paziente si ritrova ad affrontare una realtà che non è la sua.
Durante questo percorso, la figura dell’infermiere assume un ruolo fondamentale nel supportare il paziente dalla diagnosi alla terapia, aiutandolo ad affrontare nel migliore dei modi la malattia. Infatti, il processo di guarigione di un individuo è influenzato dalla relazione infermiere-paziente.
L’infermiere, nella pratica, non si limita solamente allo svolgimento delle funzioni tecniche ma anche di compiti di natura terapeutica attraverso il dialogo e l’educazione al paziente, con lo scopo di gestire la sintomatologia ansiosa e il recupero dell’autonomia.
È considerato quindi dai pazienti una figura chiave nel loro percorso terapeutico, dove gli aspetti educativi e il supporto di un infermiere specializzato può ridurre il distress psicologico.
Dott.ssa Alessia Pizzo
Tesi “The Silent Killer”: Gestione infermieristica dei pazienti affetti da tumore del pancreas
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