Noi, medici, infermieri e paramedici russi, ci opponiamo fermamente alle azioni militari condotte dalle forze armate russe in Ucraina.
Non cerchiamo i colpevoli e non giudichiamo nessuno. La nostra missione è salvare vite umane. È difficile immaginare una professione più umana di quella del medico.
E ora, in questo momento difficile per entrambi i Paesi, chiediamo l’immediata cessazione delle ostilità e la risoluzione di tutte le questioni politiche esclusivamente con l’utilizzo di mezzi pacifici.
Come sempre, non dividiamo le persone in amici e nemici. Abbiamo giurato di aiutare qualsiasi essere umano, indipendentemente dalla nazionalità, religione od opinione politica.
Ma oggi il nostro aiuto non basta. La guerra porterà via molte vite e ne segnerà altrettante che, nonostante tutti gli sforzi possibili, non avremo il tempo di aiutare. Tutti urleranno di dolore e lo grideranno alle proprie madri nella stessa lingua.
Qualsiasi proiettile o qualsiasi pallottola, anche se non raggiunge il bersaglio e non toglie la vita a qualcuno, porta comunque paura, panico e dolore. Dolore che spezza il cuore. In questo momento il cuore di tutte le persone sta soffrendo: quello dei civili, dei soldati, delle madri, delle mogli dei soldati e dei bambini. Nessuno merita questa paura. Nessuno merita di essere ucciso o ferito che sia accidentalmente o intenzionalmente.
I nostri parenti, amici, pazienti e colleghi si trovano nei territori attaccati. Non c’è una sola persona tra loro che trarrebbe beneficio da questo spargimento di sangue.
Non possiamo stare lontani dal dolore e dalla sofferenza che aumentano di minuto in minuto.
La vita umana non ha prezzo. Essere uccisi in un’azione militare è un attimo, mentre le cure e la guarigione delle vittime possono richiedere anni. Pagheremo il prezzo di questa guerra per molti anni a venire. Non importa se l’uso di armi è giustificato, sono mortali e causano dolore e sofferenza.
Pertanto, manteniamo il nostro giuramento e un atteggiamento umano e paritario nei confronti di tutte le vite, ma chiediamo l’immediata sospensione di tutte le operazioni che implicano l’uso delle armi.
Redazione Nurse Times
Fonte: https://madmed.media/open-letter/
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