Il profilo dell’infermiere ha subìto numerosi cambiamenti negli ultimi decenni. Negli anni è stato istituito il Mansionario, abrogato negli anni ’90 favorendo la nascita del Profilo Professionale ed il Codice Deontologico è stato più volte revisionato.
Siamo stati inseriti tra le professioni intellettuali, ciononostante, l’opinione pubblica continua a considerarci come ausiliari del medico, ai quali poter richiedere e ordinare qualsiasi cosa.
La categoria infermieristica è quella più confusa dall’opinione pubblica, confortata anche da organi d’informazione che continuano a chiamare infermiere tutti coloro che lavorando in ospedale non indossano un camice. Ecco perchè per la maggior parte dei pazienti, sono tutti infermieri: partendo dalla donna delle pulizie, passando per gli Operatori Socio Sanitari e arrivando agli ausiliari.
Non si possono certo biasimare i poveri pazienti che vedono diverse persone vestite di bianco distribuire i pasti, rifare letti, somministrare farmaci, entrare in stanza con scopa e paletta. Come può l’utenza comprendere la differenza? Sono lodevoli tutte le campagne di informazione adottate dai Collegi Ipasvi (vedi campagna informativa del collegio Ipasvi di La Spezia) e dalle Aziende Ospedaliere, ma vanno sostenute attraverso forme più incisive di programmazione e valorizzazione delle professioni.
E’ evidente quindi che l’immagine dell’infermiere è ormai troppo inflazionata.
Nel mondo televisivo la figura dell’infermiera “sexy” è quella più gradita e presente immancabilmente in alcuni generi di film “all’italiana”; annunci di lavoro presenti sulla rete dove viene richiesta la figura dell’INFERMIERE/badante, che sappia fare bene l’OSS!!
In un contesto come quello descritto in precedenza vale ancora la pena fregiarsi di questo titolo?
Non varrebbe la pena pensare adottare una nuova denominazione come suggerito dal dott. Matteo Rosso, medico chirurgo, noto esponente di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Sanità della Regione Liguria:
“Lo dico senza paura di creare polemiche e per ridare finalmente la giusta dignità professionale alla vostra categoria, fatta di persone preparate, che studiano e che spesso sanno più di molti colleghi di altre professioni sanitarie: è arrivato il momento di non chiamarvi più Infermieri, ma di decidere per un altro nome!”.
Qualsiasi nuova professione appare ben accetta dall’utenza. Basti vedere l’immagine sociale dell’Operatore Socio Sanitario emersa da diversi sondaggi. Pur essendo una figura ai più sconosciuta viene considerata come gerarchicamente superiore dai pazienti intervistati in numerosi sondaggi. L’infermiere pertanto resta sempre il punto di riferimento verso il basso.
Pertanto parrebbe più che giustificato accogliere la proposta provocatoria del governatore ligure.
Firma la petizione per richiedere l’abrogazione della denominazione INFERMIERE
Simone Gussoni
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