“I pediatri di famiglia della Fimp hanno colto il senso della proposta della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI): le famiglie affidano a loro la cura dei propri figli scegliendo lo specialista di fiducia e occorre, come spiega la stessa Fimp che li rappresenta, che i Dipartimenti di Prevenzione individuino figure di raccordo tra la scuola, la famiglia e il medico curante, come gli Infermieri di comunità per garantire che la salute abbia una vera e piena tutela.
Di questo ringraziamo la Fimp e assicuriamo tutta la disponibilità della FNOPI a tracciare assieme e con le istituzioni il percorso migliore per un’assistenza della massima qualità ed efficacia e, soprattutto, perché le scuole possano riaprire in piena sicurezza”.
“Ha ragione – aggiunge Mangiacavalli – il presidente della Fimp, Paolo Biasci, quando dice ‘Non torniamo indietro e soprattutto non creiamo confusione di ruoli a scapito di bambini e genitori. Dentro quelle classi ci sono i nostri pazienti ed è impensabile affidare ad altre figure professionali non specialistiche, compiti che si collocano tra le nostre responsabilità’. E sono gli infermieri di famiglia e comunità. Anche su questo non c’è da inventare nulla, è già tutto pronto: il decreto rilancio ha introdotto in Italia all’interno dei distretti sanitari proprio la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, e nella comunità rientra a pieno titolo anche la Scuola”.
“Questi professionisti all’interno delle scuole, sul campo, – prosegue – promuovono la salute, aiutano gli individui ad avere i mezzi e le conoscenze per un maggior controllo sul loro livello di salute. Avere un professionista infermiere a scuola garantisce il rispetto dei diritti di tutela alla salute e diritto allo studio; trasmette una maggiore sicurezza ai genitori che vedono preso in carico globalmente il proprio figlio e riducono l’assenteismo dovuto alla somministrazione delle terapie. E sarà lo stesso infermiere ad attivare in caso di reale necessità il medico che assiste l’alunno, operando in team con il pediatra di libera scelta all’interno dei Dipartimenti di prevenzione”.
Dopo l’infermiere di famiglia e comunità, ci auguriamo che venga valorizzata la figura dell’infermiere all’interno degli istituti scolastici.
Redazione Nurse Times
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