“Amin era un uomo brillante, timido, gentile. Ha vissuto per questo lavoro, ed era così fiero della sua posizione professionale, essendo cresciuto in un orfanotrofio”.
Così viene descritto da Terry Skitmore, il suo compagno da dodici anni, l’infermiere 41enne britannico che, qualche giorno fa, nella capitale inglese, si è tolto la vita, dandosi fuoco.
Amin era un infermiere modello, un esempio per i suoi colleghi. Lavorava presso il Charing Cross Hospital di Londra. Ma, nonostante questo, è stato vittima di una ritorsione sul lavoro.
Tutto inizia il 21 dicembre, quando Amin Abdullah si è visto recapitare l’avviso di licenziamento, perché colpevole di aver firmato una petizione a sostegno di un suo collega, accusato ingiustamente da un paziente.
Oltre a lui, anche altre 17 persone avevano sottoscritto la petizione, ma l’unico a perdere il posto di lavoro era stato proprio lui.
Abdullah, al fine di ristabilire la verità e la giustizia per il suo collega, aveva deciso, oltre a firmare la petizione, di redarre una lettera in cui criticava alcuni atteggiamenti dell’assistito reo, appunto, di aver accusato il suo collega.
Qualche giorno prima della fine del 2015, l’infermiere è stato licenziato proprio per essersi esposto troppo. Il vice direttore infermieristico della struttura in cui lavorava, William Gage, ha definito la sua condotta “uno stupido errore”, confermandone il licenziamento.
Amin che aveva sempre mostrato estremo interesse, dedizione e partecipazione nella sua professione di infermiere, ottenendo numerosi riconoscimenti, come il prestigioso premio Hanna Evans
per gli studenti che più si erano distinti nel corso di infermieristica presso la New University di Buckinghamshire, ha avuto una crisi depressiva, a seguito della quale è stato ricoverato in un centro psichiatrico.Mercoledì 17 febbraio, all’infermiere è stato concesso un permesso per andare ad acquistare dei vestiti nuovi per l’udienza per il licenziamento. Approfittando di questa uscita, Amin si è cosparso di benzina fuori da Kensington Palace e si è dato fuoco. A nulla è servito l’intervento dei paramedici che hanno solo potuto spegnere le fiamme che avvolgevano il corpo.
Secondo l’organizzazione Mental Health Foundation, in Gran Bretagna sono molto frequenti malattie mentali, quali ansia, depressione e patologie stress – correlate che influiscono negativamente sulla produttività lavorativa.
Questo evento, oltre a quanto affermato dalla Mental Health Foundation, dimostra come ci sia ancora molto da fare per migliorare le condizioni lavorative che possono portare a fenomeni di stress lavoro correlato a livelli tali da poter dare origine a disturbi psichiatrici più o meno gravi ma, comunque, capaci di influenzare la produttività lavorativa.
Noi della redazione, inviamo le più sentite condoglianze alla famiglia del collega originario della Malesia e ci auguriamo che si inizi davvero a pensare al miglioramento delle condizioni lavorative degli infermieri, e dei lavoratori tutti, di tutto il mondo, augurandoci, infine, un riconoscimento e un rispetto professionale che, ad oggi, spesso viene meno.
Carmelo Rinnone
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