Infermieri

“Infermiera laureata, bella presenza (?), offresi come badante (??) o per pulizie (???)”

Siamo davvero così “pronti”? O forse prima sarebbe il caso di dare una bella ripulita all’intera categoria, separandola dalla “sguatteristica” imperante che ci ridicolizza di fronte ai cittadini, alle altre figure professionali e, soprattutto, di fronte a noi stessi?

C’è chi è convinto che gli infermieri siano davvero pronti per le cosiddette “competenze avanzate”(VEDI), nonostante navighino a vista tra demansionamento e svilimento professionale (VEDI). Eppure l’aria respirata a pieni polmoni nei luoghi di cura, sui social network, sui giornali, nei siti di annunci di lavoro e soprattutto tra gli stessi infermieri è assai diversa da come la raccontano quelli che sembrano goffi e virali spot elettorali, fatti di selfie e ben poche argomentazioni.

A confermarlo è arrivata oggi l’ennesima valanga di annunci di lavoro a dir poco terribili, nei quali sedicenti infermieri, anche laureati, si offrono per fare qualsiasi cosa. Altro che “pronti per le competenze avanzate”. Ad esempio c’è Teresa che, nonostante si presenti come infermiera “laureata e referenziata” cerca lavoro come “badante o per pulizie, specificando di essere “di bella presenza”. Penserà mica di dover fare sfilate con lo scopettone in mano?

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C’è poi Lisa, che si definisce “infermiera specializzata” (???), ma si propone come badante piena d’amore.

Chiara, nonostante la laurea, si offre per “assistenza anziani sia come badante sia come infermiera”

, ovvero per “lavaggio paziente, medicazioni, cateteri, stomie, prelievi venosi, iniezioni e flebo”.

Poi c’è Alina, che si presenta come infermiera professionale laureata, ma si candida “come colf, baby sitter, addetta pulizie ed addetta alla assistenza e cura di persone anziane”.

Che ne dite, cari colleghi: siamo davvero così “pronti”? O forse sarebbe il caso di dare prima una bella ripulita all’intera categoria, separandola dalla “sguatteristica” imperante che ci ridicolizza di fronte ai cittadini, alle altre figure professionali e soprattutto di fronte a noi stessi?

Segnaliamo, denunciamo, scriviamo, comportiamoci secondo quanto riportato nel nostro profilo professionale e nel nostro Codice deontologico. Non giriamoci dall’altra parte di fronte agli abusi e all’ignoranza che mortificano una buona parte della categoria, ancora legata (purtroppo) a un’era giurassica che non esiste più.

Informiamoci e informiamo. Rispettiamo la legge e le tante sentenze (sono una vera e propria arma nelle nostre mani!) che condannano il demansionamento infermieristico e, come abbiamo trattato in un recente articolo (VEDI), anche il “silenzio” degli infermieri. Dichiariamo guerra all’omertà, che contribuisce al nostro sfruttamento, e ai soliti luoghi comuni, che vogliono mantenerci ancorati ai vecchi mestieranti del passato. Solo così potremo davvero sperare di diventare dei professionisti veri, dotati di scienza, di coscienza, di consapevolezza e “pronti” a crescere.

Alessio Biondino

 

Redazione Nurse Times

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