Dopo le imbarazzanti lezioni per praticare iniezioni su una mozzarella del dottor Ventriglia all'interno della trasmissione "Elisir" di Rai 3 la televisione nazionale dispensa nuovamente consigli di salute alla popolazione in maniera superficiale ed imprecisa.
Questa volta è il turno della show “Buono a sapersi“, il nuovo programma condotto da Elisa Isoardi e debuttato oggi nel daytime di Rai1. Il dibattito che ha coinvolto numerosi ospiti ha riguardato anche l’argomento salute. E come spesso accade negli show televisivi i cittadini hanno potuto ammirare un entourage di medici presentati in pompa magna dalla conduttrice.
È stato segnalato alla nostra redazione lo spettacolo poco edificante proposto dal Dott. Michele Massimo Gulizia, presentato come “direttore di cardiologia dell’ospedale Garibaldi di Catania” e “Presidente della fondazione di ricerca per il tuo cuore dei cardiologi ospedalieri“.
Dopo aver fornito alcune indicazioni alquanto discutibili sui valori ottimali ha “insegnato” ai telespettatori come misurare correttamente la pressione arteriosa utilizzando uno sfigmomanometro ed un fonendoscopio.
“I valori della pressione devono stare sotto i 140 con 89 nel soggetto normale, in quello diabetico sotto 130 con 80”.
È stato immediatamente notato da molti infermieri come il manicotto dello sfigmomanometro non sia stato posizionato correttamente; e come la campana del fonendoscopio sia stata posizionata presumibilmente sulla parte posteriore del braccio, in prossimità del gomito.
Molti hanno notato come il cardiologo abbia rilevato il polso brachiale utilizzando il pollice
, anziché il fonendoscopio, e come la velocità di gonfiaggio del manicotto fosse eccessiva.“Che è scoppiato tutto?”
Il medico con incredibile flemma ha continuato a gonfiare il manicotto rassicurando la presentatrice.
“No, no. Perfetto!”.
Alcuni istanti dopo, non avendo minimamente sgonfiato la camera d’aria, si è apprestato a rimuovere rapidamente il tutto con un perentorio “Pressione da manuale! 120 con 70!”.
È apparso agli occhi di tutti come il medico in questione non avesse la benché minima dimestichezza con uno strumento che viene utilizzato quotidianamente dagli infermieri.
E allora perché non coinvolgere un infermiere in una trasmissione televisiva simile per evitare pessime figure ed informazioni errate che possono mettere a repentaglio la salute pubblica?
A voler ragionare come un complottista si potrebbe pensare che chi diriga i mass-media abbia interesse a divulgare solo notizie negative riguardanti la nostra professione e che la politica abbia interesse a mantenere la categoria con il più basso profilo possibile.
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