Premesso che:
– L’articolo del cd “Cura Italia” è un provvedimento ad hoc per l’emergenza COVID -19 e che quindi ha in sé la possibilità di prevedere, in ambito regionale, a seguito di uno stanziamento di circa 16 milioni di euro, forme di incentivazione specifiche adatte al momento storico per il personale che lo sta affrontando.
– La Regione Puglia deve impegnarsi nel dedicare, oltre alle risorse del governo centrale, risorse specifiche per un riconoscimento di una indennità legata al disagio. Questo ad oggi non ci è stato comunicato se non sotto forma di impegno.
– Altre risorse possono rinvenire con l’impegno della Regione a sostenere l’inserimento nel primo provvedimento utile di una quota di riserva (2%) del Fondo Sanitario Nazionale per finalità premiali della professionalità e dell’aumento del 5% della spesa di personale previsto dal Patto per la salute 2019-2021.
– Da quando questa emergenza ha avuto inizio sino ad oggi, si moltiplicano gli appelli da parte della società civile e della parte politica, di attribuire riconoscimenti economici al personale che sta assolvendo con senso del dovere alla cura e alla prevenzione dal COVID 19 in condizioni obiettivamente difficili e caratterizzate da livelli straordinariamente elevati di rischio e disagio in aggiunta alle difficoltà di reperire quantità sufficienti di DPI sul territorio nazionale.
– Risulta urgente dedicare un cenno concreto e tangibile a tutti gli operatori della sanità, assegnando un riconoscimento economico significativo anche perché gli istituti contrattuali risultano evidentemente non adeguati a regolare, chiaramente in maniera provvisoria, le esigenze eccezionali del momento a seguito della pandemia.
– Vi è la necessità di chiudere il capitolo del dell’accordo relativo al “Confronto Regionale” di cui all’art. 6 del CCNL 21/05/2018.
– “Indennità Covid-19” si basa essenzialmente su due fattori: uno risarcitorio del disagio e l’altro squisitamente professionale.
– È riconosciuta a decorrere dal giorno 17 marzo, data di emanazione del DL “Cura Italia” sino a data da destinarsi in base a valutazioni oggettive di tipo epidemiologico, sanitario e di sicurezza e comunque dopo confronto con le parti sociali.
– È prevista per i lavoratori dipendenti titolari di contratto di lavoro di natura subordinata delle Aziende del SSR.
– È utile precisare che non vi deve essere distinzione nella platea dei destinatari della “Indennità Covid-19” tra ospedali (o servizi) Covid e non Covid ove questi ultimi hanno previsto comunque al loro interno percorsi dedicati a pazienti sospetti e in attesa di definizione diagnostica tramite tampone.
– Con gli eventuali importi – da definire in base alle risorse definitive – sono corrisposti per ogni giornata effettiva di presenza in servizio.
– Tale “Indennità Covid-19” è corrisposta in misura eguale a tutti i profili in considerazione del fatto che in termini di rischiosità per la salute il disagio creatosi sia stato analogo per tutti gli operatori.
– La destinazione delle risorse disponibili alle aziende del SSR avviene in proporzione all’effettivo numero di personale impegnato nell’emergenza.
Omogeneità che ci aspettiamo anche:
– sull’estensione dell’indennità di malattie.
– l’aumento dei tempi di vestizione e svestizione – visto le procedure per l’assistenza ai pazienti COVID-19 o sospetti.
– il pagamento delle cd “100 euro” previste sempre dal decreto “Cura Italia”.
– la previsione di tariffe speciali per le turnazioni aggiuntive e pronta disponibilità.
Referente regionale Nursing Up – Puglia
Emanuele Sgarra
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