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Il monitoraggio remoto dei dispositivi cardiaci impiantabili rivoluziona l’assistenza sanitaria

Innovazioni tecnologiche trasformano il follow-up dei pazienti con dispositivi cardiaci impiantabili (CIED), garantendo continuità nell’assistenza medica

Negli ultimi anni, il numero di pazienti con dispositivi cardiaci impiantabili è cresciuto in modo esponenziale, aumentando la necessità di controlli periodici e follow-up accurati. Questi dispositivi includono:

  1. CRDT (Cardiac Resynchronization Therapy Defibrillator): Questo è un dispositivo medico che combina le funzioni di un defibrillatore e di un dispositivo di terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT). È utilizzato per trattare l’insufficienza cardiaca e determinati disturbi del ritmo cardiaco aiutando le camere del cuore a battere in sincronia.
  2. CRTP (Cardiac Resynchronization Therapy Pacemaker): Simile a un CRDT, un CRTP è un dispositivo che aiuta a coordinare il battito delle camere del cuore in individui con insufficienza cardiaca. Tuttavia, non ha la funzione di defibrillatore presente nei CRDT.
  3. ICD (Implantable Cardioverter Defibrillator): Un ICD è un dispositivo che monitora i ritmi cardiaci e fornisce scosse elettriche quando rileva aritmie potenzialmente letali. È principalmente utilizzato per prevenire la morte improvvisa cardiaca.
  4. ICM (Implantable Cardiac Monitor): Un ICM è un piccolo dispositivo impiantabile che monitora continuamente l’attività elettrica del cuore. È spesso utilizzato per diagnosticare ritmi cardiaci irregolari o svenimenti improvvisi.
  5. ILR (Implantable Loop Recorder): Simile a un ICM, un ILR è un piccolo dispositivo impiantabile sotto la pelle per registrare l’attività elettrica del cuore. È spesso utilizzato per diagnosticare sintomi sporadici o inspiegati come palpitazioni o vertigini.
  6. PM (Pacemaker): Un pacemaker è un dispositivo impiantato per regolare un battito cardiaco irregolare o lento.

Nel panorama dell’assistenza sanitaria moderna, le innovazioni tecnologiche stanno rivoluzionando la gestione delle patologie cardiache.

In particolare, il monitoraggio remoto dei CIED rappresenta un passo avanti significativo nell’assistenza ai pazienti con queste condizioni.

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Le linee guida internazionali raccomandano controlli periodici, tra cui una visita post-impianto e controlli annuali o trimestrali, a seconda del tipo di dispositivo e delle esigenze cliniche del paziente. Tuttavia, il tradizionale follow-up in ambulatorio presenta alcune limitazioni. Il ritardo nell’acquisizione di informazioni diagnostiche memorizzate dai dispositivi e la necessità di un accesso frequente ai servizi sanitari spesso impediscono una rilevazione tempestiva di eventi clinici critici.

È interessante notare che solo il 6,6% dei controlli in ambulatorio richiede azioni cliniche significative, e molti di essi non portano a modifiche nella terapia farmacologica.

Pertanto, il monitoraggio intensivo attraverso controlli in ufficio risulta costoso ed inefficiente nel rilevare eventi clinici avversi che possono verificarsi tra le visite programmate.

Per affrontare queste sfide, il campo della cardiologia ha introdotto il monitoraggio remoto dei CIED, che consente la trasmissione automatica dei dati senza la presenza fisica del paziente. Questa tecnologia avanzata è in grado di rilevare eventi clinici e problemi tecnici in modo tempestivo, migliorando la prognosi dei pazienti e riducendo il numero di ospedalizzazioni dovute a emergenze cardiache.

Uno dei principali vantaggi del monitoraggio remoto è la riduzione dei costi per i pazienti, le loro famiglie e il sistema sanitario nel suo complesso. Riduce il numero di visite ambulatoriali non necessarie, il che è particolarmente importante per i pazienti che vivono lontano dalle strutture sanitarie. Inoltre, migliora la qualità di vita dei pazienti, aumenta la loro compliance al trattamento e la soddisfazione generale del paziente.

Un esempio di successo nel campo del monitoraggio remoto dei CIED proviene dalla Regione Toscana in Italia.

La regione ha riconosciuto il valore di questa tecnologia e ha promosso attivamente l’uso della telemedicina, specialmente durante l’epidemia di COVID-19, quando la riduzione degli accessi alle strutture sanitarie è diventata essenziale. Questo ha accelerato l’adozione del monitoraggio remoto, e si sta diffondendo rapidamente in altre regioni italiane.

Un caso emblematico di questa pratica è la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, che offre il monitoraggio remoto dei CIED fin dal 2014. Tuttavia, il processo di consolidamento di questa tecnologia ha richiesto uno sforzo significativo in termini di sviluppo e formazione del personale medico e paramedico. Attualmente, oltre 1.800 pazienti con CIED beneficiano del monitoraggio remoto in questa struttura, con un’adesione del 100%, testimonianza della sua efficacia e accettazione tra i pazienti.

La Fondazione continua a impegnarsi per migliorare e ampliare il monitoraggio remoto, rafforzando la collaborazione tra il team CIED e gli specialisti clinici e migliorando l’accessibilità e l’archiviazione dei dati. In un’epoca in cui la tecnologia sta rivoluzionando l’assistenza sanitaria, il monitoraggio remoto dei CIED rappresenta un importante progresso per i pazienti e i professionisti della salute, consentendo una gestione più precisa delle patologie cardiache e un supporto costante per coloro che ne hanno bisogno.

Redazione NurseTimes

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Fonte: www.infermiereonline.org

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