“Il Giuramento delle Ombre” di Diego Russo si presenta come un’opera profondamente evocativa, capace di trasmettere con grande intensità il sacrificio e la dedizione degli infermieri. Attraverso immagini poetiche e potenti, l’autore dipinge un ritratto di coloro che operano nell’ombra, invisibili ma indispensabili, nelle corsie ospedaliere. Le loro mani, abituate a gesti di cura ripetuti, diventano simbolo di una routine che cela in sé un’umanità delicata e preziosa.
La poesia riesce a catturare perfettamente il contrasto tra la fatica e la speranza che gli infermieri rappresentano. Ogni turno diventa una marcia silenziosa, una battaglia tra il dovere e l’ignoto, in cui ogni azione sembra scolpire il destino incerto dei pazienti. La delicatezza delle immagini proposte, come quella delle “mani che scolpiscono la pazienza” o “la luce che non si spegne mai”, ci ricorda l’importanza di un lavoro spesso trascurato.
Nelle stanze dove il tempo è un eco,
gli infermieri camminano come fantasmi
tra le ombre delle loro stesse fatiche,
custodi silenziosi di vite sospese.
Le loro mani, forgiate dalla routine,
tracciano segni impercettibili nell’aria,
scolpendo la pazienza in ogni gesto,
come scultori di un destino instabile.
Ogni turno è una marcia perpetua,
una danza tra il dovere e l’ignoto,
dove il battito dei cuori non ha tregua
e l’alba sembra un miraggio lontano.
Dietro le maschere di fatica e sacrificio,
brilla una luce che non si spegne mai,
un faro che guida l’umanità in crisi,
non visibile agli occhi distratti del mondo.
In quelle ore di silenzio implacabile,
loro sono il legame invisibile tra il dolore
e la speranza, il filo che tiene uniti
i frammenti di esistenza che vacillano.
Ogni respiro un impegno,
ogni azione una preghiera,
mentre la città dorme ignara del sacrificio
nascosto tra le pieghe della notte,
come un giuramento silenzioso e eterno.
Quando il sole sorge su un nuovo giorno,
le loro anime riposano solo nel ricordo
di un lavoro che cerca il giusto riconoscimento,
E se anche questo tende a tardare
trova il suo compimento
nel semplice atto di curare.
Dietro le parole di Russo, emerge una chiara denuncia sociale: il mondo esterno, troppo distratto, fatica a riconoscere il valore del sacrificio degli infermieri, che restano invisibili anche mentre sostengono il peso del sistema sanitario. Eppure, la poesia non si concentra sul lamento, ma piuttosto sulla celebrazione di un eroismo silenzioso e costante, che trova il proprio compimento nell’atto stesso di prendersi cura.
“Il Giuramento delle Ombre” è, in definitiva, un tributo poetico alla professione infermieristica, che riesce a trasformare il lavoro quotidiano in un gesto sacro, quasi mistico, elevandolo a un impegno etico e umano. Un’opera che colpisce per la sua delicatezza e profondità, e che invita a riflettere su quanto poco conosciamo e apprezziamo il mondo nascosto dietro le maschere della fatica e del sacrificio.
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