Il giudice reintegra infermiera no-vax: l’asl farà ricorso

L’annuncio dell’assessore regionale del Lazio. La donna, sospesa nell’ottobre scorso, era stata riammessa in servizio con decreto cautelare

Una sentenza che farà discutere e che – come si suol dire in questi casi – farà giurisprudenza. Il verdetto arriva da Roma, dove una infermiera dell’Asl 6, sospesa dal lavoro perché non in regola con l’obbligo vaccinale, è stata riammessa dal giudice. 

“La Asl Roma 6 mi ha comunicato che farà ricorso contro la sentenza del giudice del lavoro per il reintegro di una dipendente no-vax e chiederà la sospensione all’ordine professionale degli infermieri.

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La Asl ha applicato la legge e peraltro nel frattempo le misure sono state estese, non solo al personale sanitario, ma anche a quello amministrativo del servizio sanitario”.

Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, che aggiunge: “Rispettiamo le sentenze e faremo ricorso, ma voglio augurarmi che sia stata assunta una decisione in piena serenità”. 

Nell’ottobre scorso l’infermiera era stata sospesa dalla Asl perché si era rifiutata di vaccinarsi così come previsto per gli operatori sanitari.

Il giudice del lavoro di Velletri, con un decreto cautelare del 22 novembre scorso, ha disposto per lei, dipendente della Asl Roma 6, la riammissione al lavoro.

Il giudice del lavoro Giulio Cruciani ha stabilito che la donna potrà tornare sul posto di lavoro – se possibile in smart working – evitando contatti con il pubblico. Nelle motivazioni il togato spiega che  “siamo di fronte a  una grande azienda che sicuramente avrà mediamente scoperture di organico

 e, comunque, assenze per malattia, aspettativa, ferie”.

A detta del giudice non è possibile discriminare tra interesse sanitario e altri settori, e neppure tra chi non vuole (ed è il caso dell’infermiera in questione) o non può vaccinarsi, perché i rischi per la salute pubblica sarebbero i medesimi.

Nel provvedimento il giudice Giulio Cruciani “ordina alla Asl l’immediata ricollocazione della ricorrente presso la Asl e l’erogazione dello stipendio”.

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