Tesi di Laurea - NeXT

Il dott. Cotugno presenta la tesi “La comunicazione come strumento terapeutico: il ruolo dell’infermiere”

Il dott. Giuseppe Cotugno laureatosi in infermieristica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore “A. Gemelli” di Roma presenta ai nostri lettori la tesi dal titolo “La comunicazione come strumento terapeutico: il ruolo dell’infermiere”

Introduzione

Il percorso che la persona malata compie durante un ricovero ospedaliero è caratterizzato, fin dai primi contatti con la struttura sanitaria, dall’instaurarsi di meccanismi psichici delicatissimi che devono essere oggetto della massima attenzione da parte dell’operatore sanitario che accoglie il paziente stesso.

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La figura professionale che, di solito, è deputata alla accoglienza è l’infermiere. La comunicazione efficace tra persona malata ed infermiere, quindi, appare di primaria importanza nella ricerca di offrire a chi sta attraversando una fase critica della propria esistenza, la possibilità di partecipare consapevolmente all’iter diagnostico-terapeutico che lo riguarda.

Nel primo capitolo si focalizza l’attenzione sui processi di reazione alla malattia ed all’ospedalizzazione della persona ricoverata. In esso si sono descritte, appunto, le reazioni adeguate e non adeguate ed i meccanismi di difesa che insorgono nell’individuo in un vissuto conflittuale quale quello della malattia (negazione, rimozione, repressione, regressione, proiezione, razionalizzazione, spostamento, formazione reattiva).

E proprio questi meccanismi di difesa l’infermiere deve tener presenti nel momento in cui desidera instaurare una comunicazione efficace con il paziente.

Altri elementi che necessariamente devono essere considerati da chi voglia intraprendere un proficuo colloquio infermieristico sono stati trattati nel secondo capitolo e sono rappresentati dal comportamento sintomatico della persona ospedalizzata. Si è accennato, quindi, alle sindromi ansiose depressive ed alle manifestazioni aggressive.

Pertanto, nel terzo capitolo sono stati descritti gli elementi costitutivi dell’atto comunicativo e sono stati indicati i principali e più ricorrenti problemi che insorgono quando la comunicazione tra paziente ed infermiere rischia di diventare patologica o conflittuale nonché gli accorgimenti da seguire per scongiurare l’interruzione di un flusso comunicativo congruo.

Si è voluto presentare la comunicazione in termini di flussi proponendo una delle tante possibili classificazioni, quella cioè che è sembrata maggiormente pertinente.

Nel contesto, è stato dato ampio spazio al concetto di assertività ed empatia che sono o dovrebbero rappresentare il pane quotidiano di ogni operatore sanitario che voglia assistere con professionalità la persona ricoverata ed a lui affidata, il “passe-partout” della comunicazione, la chiave d’ingresso della porta della fiducia del paziente al quale ci si avvicina , in definitiva, si è trattato dei migliori atteggiamenti possibili da assumere per far sì che la comunicazione tra infermiere e utente prenda la direzione ottimale.

Nel quarto capitolo sono stati sviluppati gli elementi riguardanti l’accertamento infermieristico che rappresenta la prima fase del processo di nursing.

Qui si è ribadito il concetto che il colloquio e la raccolta dei dati di pertinenza infermieristica, siano il terreno più fertile sul quale impiantare il germoglio di una comunicazione efficace intercorrente tra infermiere e paziente allo scopo di ridimensionare le reazioni alla ospedalizzazione e ridurre al minimo i meccanismi di difesa. Da questo atteggiamento l’individuo ricoverato potrà sentirsi orientato a partecipare consapevolmente alle dinamiche assistenziali e terapeutiche.

Tale strumento teorico (l’accertamento e le altre fasi del processo di nursing) viene considerato a tutt’oggi da tutta la comunità scientifica come ciò che rende l’attività infermieristica una professione che si esprime con metodologia scientifica (problem solving).

Nel quinto capitolo si analizza il ruolo dell’infermiere come promotore della salute, educatore sanitario, su cosa si attua l’educazione sanitaria e su come l’infermiere agisce nell’ assistenza al paziente attraverso quello che è un approccio olistico.

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Background: Il percorso che la persona malata compie durante un ricovero ospedaliero è caratterizzato, fin dai primi contatti con la struttura sanitaria, dall’instaurarsi di meccanismi psichici delicatissimi che devono essere oggetto della massima attenzione da parte dell’operatore sanitario che accoglie il paziente stesso. La figura professionale che, di solito, è deputata alla accoglienza è l’infermiere. La comunicazione efficace tra persona malata ed infermiere, quindi, appare di primaria importanza nella ricerca di offrire a chi sta attraversando una fase critica della propria esistenza, la possibilità di partecipare consapevolmente all’iter diagnostico-terapeutico che lo riguarda.

Obiettivo: Analizzare il ruolo dell’ infermiere nella comunicazione , una componente fondamentale dell’approccio terapeutico.

Materiali e Metodi: E’ stata consultata la letteratura in materia di comunicazione sia dal punto di vista dell’ assistenza infermieristica, che da quello psicologico.

Risultati: La comunicazione è un aspetto essenziale nell’assistenza al paziente.

Conclusioni: L’infermiere può essere una risorsa per alleviare la sofferenza, attuare meccanismi comunicativi empatici può garantire maggiore serenità al paziente ed ai suoi familiari durante il percorso assistenziali. I meccanismi comunicativi da poter applicare sono molteplici e vanno ridimensionati ad ogni singolo caso.

Dott. Giuseppe Cotugno

Tesi: “La comunicazione come strumento terapeutico: il ruolo dell’infermiere”

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Redazione Nurse Times

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